Beati quelli che credono che il Papa sia vivo pur non vedendolo
Mi sono fermato. La Provvidenza ha voluto aiutarmi e, di ritorno dal lavoro, ho trovato un parcheggio proprio vicino al Policlinico Gemelli dove è ricoverato Papa Francesco. Anzi, è ancora qui o no? E’ morto, come dice più di qualcuno da qualche giorno ed è già in San Pietro, o no?
A Roma si parla soprattutto di questo. A Roma tutti abbiamo un amico dell’amico che lavora in Vaticano, e ora anche lo zio dell’amico che lavora al Gemelli, che ci assicura che il Papa è morto da qualche giorno ma poi trovi il cugino dell’amico di un altro amico che è infermiere nel nosocomio che invece sorride e ti dice con fermezza che il Papa è qui, ancora malato e siamo tutti in attesa e in preghiera per la sua guarigione.
Io mi domando solo: cui prodest? A chi gioverebbe tenere nascosta la morte del Papa. E quindi non me ne capacito, e quindi vado avanti, e quindi continuo a pregare e sperare di vederlo darci ancora una benedizione.
Oggi mi son fermato al Gemelli. Non come l’altro giorno per un saluto e via, ma per una preghiera, per respirare il clima, per sentire l’aria e guardare su verso quelle finestre dell’abitazione papale al decimo piano sperando, Si di vederlo affacciarsi…. ma niente.
Mentre pregavo sono stato avvolto dalla rugiada del tramonto e della serenità e sono poi venuto via quasi in uno stato di Beatitudine e la mia Beatitudine è questa: “Beati quelli che credono che il Papa sia vivo per non avendolo visto”.
Forse è questo a cui siamo chiamati in questi giorni ? Forse siamo anche noi in quella situazione come quando Gesù dice nel Vangelo all’incredulo Tommaso che vuole vedere, toccare le ferite, sentire il corpo : “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”.
Io sono il primo ad aver dubitato, sono il primo sotto questa finestra ad attendere la tua manifestazione, oh Francesco, sono il primo ad aver bisogno di una foto, di un cenno della mano…. ma tu ci stai chiamando anche a quest’atto di fede, a pregare per te senza vederti, ad affidarci completamente a Santa Madre Chiesa e al suo silenzio anche di immagini.
Mi ha dato beatitudine oggi stare qui sotto questa finestra e desideravo, amici de il Centuplo, trasmettervi questo sentimento. Spero vi sia arrivato! Spero di avervelo portato!
Ho il privilegio di vivere a Roma e, in questi momenti, lo sento ancora di più quindi oggi con me vi ho portati tutti per centuplicare la nostra preghiera di fiducia per Papa Francesco e, ancora una volta, uscire sereni da quel luogo e dire: “Sia fatta la tua volontà”.
Condividete se volete e se potete
Francesco,
fiducioso,
una tua apparizione
dietro quella finestra,
un semplice cenno del capo o della mano,
non chiedevo un’altra benedizione.
Eppure, nulla.
Nella mente solo il fragore delle dicerie,
delle insinuazioni,
delle congetture,
che si scontrano come schegge impazzite
con la ragione.
Piano piano,
la mia incessante preghiera
ha aperto un varco,
riportando quiete alla mente
e dunque al cuore.
E sono uscito ripetendomi:
**”Beati quelli che non hanno visto
ma hanno creduto in Lui.”**
E, novello Tommaso,
con un lieve rossore d’imbarazzo,
ma ormai pacificato,
ho fatto ritorno a casa.
Poesia di Giorgio Gibertini Jolly
