cultura

La pianta per gli smemorati….il rosmarino

Ofelia nell’Amleto allude al suo potere di stimolare la memoria donandone un rametto a Laerte
Amleto, atto IV, scena V.

Il rosmarino (nome scientifico: Rosmarinus officinalis) è una pianta appartenente alla famiglia delle lamiacee, la stessa famiglia della menta, della salvia e del timo. È una pianta aromatica perenne, sempreverde, che cresce principalmente nelle regioni del Mediterraneo, ed è molto apprezzata sia per le sue proprietà culinarie che medicinali. Il rosmarino può raggiungere i 1,5–2 metri di altezza, anche se in condizioni ottimali può crescere più in alto. È una pianta cespugliosa con un portamento eretto o a forma di arbusto.Le foglie sono strette, lanceolate, di colore verde scuro nella parte superiore e più chiare nella parte inferiore. Hanno una consistenza coriacea e sono ricoperte da piccole ghiandole che contengono oli essenziali responsabili del caratteristico profumo. I fiori del rosmarino sono piccoli, bilabiati e di colore che varia dal blu al viola chiaro, a volte anche bianchi o rosa. Fioriscono durante la primavera e l’estate, attirando le api e altri insetti impollinatori.

Rosmarinus officinalis oppure Salvia rosmarinus. Il rosmarino è talmente legato al mare da esserne, per alcuni etimologi, la rugiada (ros); altri individuano l’origine del nome nella radice di arbusto (rhus) del mare( maris).

É forse l’aromatica mediterranea più conosciuta e compare in molte pozioni guaritrici negli antichi grimori.
La tradizione ermetica tramanda che presieda alle mani ed ai loro malanni ed é per questo che il lavaggio delle mani con acqua e rosmarino é regola nei riti di guarigione e purificazione.
I defunti del popolo egizio venivano seppelliti con un ramo di rosmarino in mano a propiziare il viaggio, superstizione che si é tramandate nei secoli e nelle civiltà successive fino ai giorni nostri.

In quasi ogni declinazione ci sia pervenuta la sacralità del rosmarino si riconoscono i tratti della Grande dea a cui, alla fine, è consacrato. Dea di vita e di rinascita e così nelle tradizioni magiche, ad esempio nelle campagne bolognesi, ancora durante il risorgimento si credeva che il rosmarino proteggesse dai malanni e desse la felicità se portato a contatto della pelle.

Al di la di ogni considerazione di carattere antropologico , non si può negare che il rosmarino abbia innumerevoli qualità officinali.

Non starò a elencare gli usi medicinali della pianta; ricordo solo che sulla piastra della stufa a legna mettevamo le bucce dell’arancio e rametti di rosmarino a profumare l’aria e che quando prendevo il raffreddore i nostri nonni ci facevano i “fumenti” cioè si metteva una grande pentola con poca acqua a bollire e quando fumava bene bene metteva rosmarino, aghi di abete e foglie di alloro e poi con un asciugamano a mo’ di tenda sulla testa si inalava forte con bocca e naso.

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