cultura

Freddie Mercury e i gatti

Quando pensiamo a Freddie Mercury, la sua voce straordinaria, la sua energia elettrica sul palco e le sue performance indimenticabili sono ciò che immediatamente ci viene in mente. Ma c’è un aspetto della sua vita che è più intimo, più dolce, ed è quello che lega l’icona del rock ai suoi amati gatti, che nel corso della sua vita sono stati il suo rifugio, la sua famiglia segreta.

Sembra incredibile, ma proprio nei gatti Freddie trovava un conforto che le luci del palco e le follie del successo non potevano dare. Li amava con una dedizione che pochi potevano immaginare, li coccolava e li vedeva come esseri speciali, quasi magici. Non erano solo animali per lui, erano amici, confidi, creature a cui apriva il cuore. Era famoso per chiamarli per nome con affetto, e chi lo conosceva diceva che in quei momenti, Freddie non era una rock star, ma un uomo come tanti, che condivideva un legame profondo con le sue creature.

Ne ha avuti almeno dieci: Dorothy, Tiffany, Tom e Jerry (che aveva insieme a Mary Austin, la sua fidanzata) Goliath, Miko, Oscar e Rome e Delilah una delle sue preferite alla quale dedica un pezzo nell’album Innuendo del 1991. Delilah, che compare anche nel videoclip di These Are The Days of Our Lives, l’ultimo girato da Freddie prima della sua morte. Peter “Feebie” Freestone l’amico e assistente personale di Freddie Mercury, che è stato al suo fianco dal 1979 fino all’ultimo giorno ha detto: “I gatti erano la sua famiglia”.

La cosa più divertente e spensierata sul legame tra Freddie e i gatti, sono i ringraziamenti che Freddie mette nei credit del disco Mr. Bad Guy: “Questo disco è dedicato ai miei gatti Jerry, Tom, Oscar e Tiffany e a tutti gli amanti dei gatti nell’universo. Che si f..tano gli altri”.

Freddie passava davvero ore insieme ai suoi gatti, suonando e cantando per loro, in un’armonia che rifletteva il suo animo più puro. Questi gatti sono diventati parte della sua eredità personale, nei ricordi dei suoi amici più stretti e anche nella storia che racconta la sua vita. Alla fine, quando la sua voce non si sentiva più nella sua versione originale, i gatti erano ancora lì, a stare al suo fianco come creature che avevano sempre saputo comprendere l’artista, forse più di tutti noi.

Anche nell’ultima foto di Freddie Mercury, scattata nell’agosto del 1991, pochi mesi prima della sua morte, c’è uno dei suoi gatti, quasi a volerlo accompagnare nell’ultima fase del suo viaggio terreno, un’immagine di come, anche nei momenti più oscuri della sua vita, i suoi gatti fossero la sua fonte di conforto, la sua ancora di salvezza. In un certo senso, è quasi come se quel gatto stesse lì a fare da guardiano affettuoso in un momento di grande dolore e vulnerabilità, una presenza silenziosa che parla più di mille parole.

In quell’ultima foto, l’amore per i gatti è l’ultimo legame che rimane tra Freddie e il mondo, un legame di pura tenerezza, di una vita vissuta con passione ma anche con una grande capacità di affetto e attenzione verso quelle creature che aveva amato profondamente.

Le persone che amano i gatti spesso rivelano una sensibilità unica, una capacità di apprezzare la delicatezza e il mistero che questi animali incarnano, perché riconoscono in loro una forma di comprensione muta ma profonda, una presenza che sa essere vicina nei momenti più difficili senza mai essere opprimente.

E Freddie Mercury era una di queste.

#sebastianoalicata

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