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Il Centuplo e l’Epifania

L’incanto dell’Epifania

La notte dell’Epifania ha un respiro diverso,
è una notte di stelle, di silenzi sussurrati.
Tre saggi, guidati da un sogno di luce,
avanzano nella quiete del mondo,
seguendo una stella,
un simbolo di speranza che attraversa i cieli.

Portano con sé doni preziosi,
ma il loro vero tesoro è la fede,
il coraggio di credere che c’è un senso,
un destino che chiama oltre l’orizzonte visibile.

L’oro per riconoscere la regalità,
l’incenso per onorare il divino,
la mirra per abbracciare la fragilità umana.
Tre doni, come tre passi verso un amore universale.

L’Epifania non è solo il viaggio dei Magi.
È la rivelazione che ogni cammino,
anche il più lungo,
conduce a una luce che illumina l’anima.
È il giorno in cui il quotidiano si intreccia
con l’eterno, e ogni cuore può accendersi di meraviglia.

In quella capanna, tra il semplice e il sublime,
i Magi trovano un bambino,
il segno che la grandezza si cela nell’umiltà.
E così ripartono,
portando nel cuore una stella che non si spegne.

L’Epifania ci insegna anche che in ogni angolo del mondo ci sono più cose belle
di quante il nostro sguardo riesca a vedere,
più persone piene di luce che di ombra,
più luoghi da scoprire che da dimenticare.
Come i Magi, siamo chiamati a metterci in cammino, a cercare,
a seguire la nostra stella,
con la speranza di un mondo migliore,
pieno di bellezza, di gentilezza, di meraviglia.

Che questa Epifania sia per noi
una mappa verso ciò che conta,
un invito a vedere con occhi nuovi
tutto ciò che di bello ci circonda,
perché, alla fine, la bellezza è ovunque,
basta fermarsi a guardare e lasciarsi incantare.

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