Ricordi di Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia
Ho spento le luci in questo giorno più corto dell’ anno.
Mi accingo a preparare un thè all’ arancia e cannella per riscaldare questa atmosfera che preannuncia momenti di grande attesa…
Un tempo qui profumava di zucchero filato e miele.
Si preparava tutto con la massima devozione e per noi bambini era la dolcezza dell’ uvetta, dei canditi, del cioccolato fondente a farla da padrona.
In religioso silenzio guardavamo la mamma e la nonna che impastavano, dosavano e finalmente realizzavano veri e propri capolavori.
Il nonno fumava in un angolo e ci raccontava vecchie storie di briganti e di eroi cortesi.
Ho conservato il mortaio in pietra vecchio non so di quanti anni. E ancora oggi lo metto davanti al camino per bruciare foglie di alloro sminuzzate e bucce di arance e mandarini….che buon odore si spande nell’ aria!
Io ad occhi chiusi respiro questi aromi alla ricerca di un tempo che fu….e improvvisamente il nastro si riavvolge e mi riporta in una sorta di rewind a quelle sere. Dove nessuno e niente avrebbe potuto interrompere la magia del giorno più corto e della notte più lunga….
Da domani la luce del giorno inizierà ad aumentare a piccoli passettini…
” A Santa Lcia n pass d caglina,
a Natal n pass d quan,
a Capdann n pass d cuavagli.”
(A Santa Lucia un passo di gallina, a Natale un passo di cane, a Capodanno un passo di cavallo)
di Ornella Tortolano