cultura

La morte di Matilde Lorenzi e le grandi domande dei giovani

Giulia, di 22 anni, mi scrive:

“Questo mi fa inca##are. Come si può pensare che una ragazza di nemmeno vent’anni muoia, e la cosa debba starci bene? Perché certe tragedie?mi pare che nessuno ha risposte utili da dare, né i padri di qua sotto, né il Padre Nostro di sopra “.

Cara Giulia.

Eh sì.

Certe cose fanno incavolare dannatamente.

Una ragazza sana forte vincente va via così di schianto senza preavviso, e noi sentiamo uno strappo.

Sentiamo il tradimento delle certezze naturali di cui abbiamo bisogno, sentiamo fregato il bene che vorremmo vivere, sentiamo che non ci sono garanzie su questa terra, mai.

E la cosa spaventa da matti, apre la porta sull’abisso di tutte le paure possibili.

Paura dell’ignoto.

Paura che nulla abbia senso.

Che non esista niente che ci garantisca salvezza dal male, e se va così allora tanto vale godersi la vita a sfascio finché ce n’è.

Perché a una certa si scende dalla giostra e bum, tutto buio per sempre.

E in questi ragionamenti che oscillano tra paura e rivalsa, e tentativi di cercare un senso oltre il vuoto, monta la rabbia.

Monta perché dentro lo senti che non può davvero essere così cacchio.

Non può finire tutto nel momento in cui chiudiamo gli occhi, non è giusto, è un tradimento.

E l’amore? Per esempio, l’amore che Matilde provava per i suoi amici, la sua famiglia?

E la passione, la grinta che ci metteva scendendo sugli sci, quel fuoco sacro che ci fa sentire vivi mentre facciamo cose belle e importanti?

E quel desiderio di stare insieme abbracciandosi, di fare squadra onestamente, di stare ai patti e alle regole giuste?

Quel desiderio di ideali grandi che anche Matilde custodiva?

Se tutto questo fosse finito in un grande nulla cosmico, sarebbe un vero schifo, no?

Sì.

E allora, cara Giulia.

Fatti le domande che ti stai facendo.

Fattele tutte.

Chi siamo davvero? Che senso ha vivere? Cosa c’è dopo? Perché il dolore?

Io ho le mie risposte, ma le tengo per me.

Perché in queste tue domande grandi la vita ti sta venendo a cercare, e vuole parlarti.

Solo un suggerimento.

Se puoi vai in un posto tranquillo, all’aperto.

Siediti, e guarda il cielo.

Un abbraccio grande.

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