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Djokovic e gli US Open: alla ricerca del 25esimo Slam

Novak Djokovic è arrivato oggi a New York in vista degli US Open, l’ultimo storico torneo del Grande Slam della stagione, che si terrà dal 26 agosto al 8 settembre, per cominciare gli allenamenti in vista della manifestazione americana che giocherà come testa di serie numero 2.

E sembrano esserci davvero tutti gli elementi per la conquista dello Slam numero 25, un numero a dir poco perfetto per la sua carriera e carico di significati. Il numero 25 rappresenta infatti il progredire in saggezza attraverso la libertà personale ed i cambiamenti e in numerologia indica lo stato di “Grazia nella Grazia”.

Mentre Novak, a 37 anni, dopo aver finalmente vinto l’oro olimpico, sembra infatti essere in una nuova e più rilassata fase della sua vita tennistica, seppure verso la fine, i suoi avversarsi più giovani e temibili, Alcaraz e Sinner, sembrano vivere attualmente una serie di “intoppi” e difficoltà varie.

Alcaraz ha perso recentemente e malamente a Cincinnati nel secondo turno contro un altro “vecchietto”, il 38enne francese Gael Monfils, ed ha dato spettacolo negativo fracassando più volte la racchetta per terra in un gesto di rabbia insolito per lo spagnolo, solitamente sempre educato e sorridente. Dopo il match ha detto che quella è stata la peggiore partita della sua carriera e si è poi comunque scusato per ciò che ha fatto.

Sinner, seppur scagionato dalla vicenda doping che lo ha coinvolto in questi mesi ma che ora è di dominio pubblico, ha addosso un peso psicologico non indifferente e che potrebbe influire sulle sue prestazioni e sul suo rendimento. La comunicazione dell’assoluzione è infatti arrivata a Sinner lo scorso 15 agosto, ma trattandosi della sentenza di un tribunale indipendente è eventualmente appellabile dalla WADA e dalla NADO, ovvero dall’agenzia antidoping mondiale e da quella italiana entro 21 giorni da quella data, quindi fino al 6 settembre. Giocherà quindi gli US Open non totalmente tranquillo fino a quella data e sapendo di avere addosso gli occhi del mondo intero per quello che è successo.

Novak Djokovic, libero orami da pressioni mentali di qualunque tipo, ha dunque secondo me ottime possibilità di vincere il suo 25esimo titolo del Grande Slam, il cemento tra l’altro è la sua superficie preferita, quella in cui gioca meglio, Alcaraz invece va meglio sulla terra e sull’erba. Anche Sinner gioca meglio sul cemento ma eventualmente incontrerà Djokovic solo in finale e bisogna vedere in che condizioni psicologiche.

Djokovic ha vinto il titolo degli US Open in quattro occasioni (2011, 2015, 2018, e 2023) ed ogni vittoria ha portato con sé momenti iconici, come la sua epica vittoria su Roger Federer nella finale del 2015, dove ha resistito a un pubblico fortemente schierato a favore dello svizzero.

Gli US Open rappresentano per Djokovic un mix di successi straordinari e sfide personali, un torneo che ha contribuito in modo significativo alla costruzione della sua leggenda nel tennis. Ogni volta che Djokovic scende in campo a New York, lo fa con la consapevolezza che ogni partita è una pagina importante della sua storia e di quella del tennis mondiale.

Considerando il suo attuale stato, il probabile pieno recupero dall’intervento al ginocchio la sua determinazione, Novak è certamente in una posizione favorevole per conquistare il 25esimo titolo del Grande Slam.

Avanti così Novak!

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