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Maria è Regina, Maria è Vergine

La festa di oggi è molto simple basic.

O ci credi o no.

Se credi alla questione dell’angelo Gabriele, della vergine nella grotta di Betlemme e di tutto quel gran chiasso venuto fuori da un figlio di falegname di Nazareth che resuscitava i morti in nome e per conto di Suo Padre Altissimo, credi pure alla festa di oggi.

Sennò, no.

Maria è Regina.

È una consecutio temporum, un due più due quattro, una foglia verde a primavera.

È la scoperta dell’acqua calda. Eppure a noi questa scoperta cambia la vita.

Abbiamo una madre, e questa madre è Regina.

Ancora di più. Vergine.

Una parola difficile.

Oggi come oggi, praticamente un’offesa.

Diciamo vergine e pensiamo bene che va all’oroscopo.

Male che va a educande timiducce, signorine precocemente invecchiate con le gonne al polpaccio, ragazze vestite come le nonne.

La cinematografia per un buon trentennio, al tempo in cui essere vergine era consuetudine, ci ha innestato dritto nel retrocranio il nesso vergine-ridicolaggine.

E oggi raccogliamo i frutti di questo cambio di passo.

Eppure, Maria arriva e ci spiazza.

La pura, la ragazza vergine, è la prescelta.

Viene scelta proprio lei.

Quella per bene, buona. Generosa umile e bella.

Ma a sceglierla tra tutte non è Briatore, l’emiro ricco di Dubai, l’amministratore delegato della Apple.

È pre-scelta, dal Re che sta sopra tutti i ricconi e i potenti di quaggiù.

Maria ha fatto tombola.

La sua è una purezza che parte dal cuore e si spande a tutte le cellule del corpo.

È una purezza ricca, che ricompensa con un trono altissimo.

Maria diventa così Regina, e madre.

Di tutti sti sciagurati che siamo noi quaggiù, ospiti a tempo determinato di un regno bellissimo.

Ma la destinazione è sempre sopra.

Dove ci aspetta Lei.

Come ogni bambino che chiede alla mamma “sarai sempre con me?”, noi possiamo chiedere lo stesso a Maria.

E lei ci risponde sempre sì.

Da qui all’eternità.

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