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Quanto luccica l’oro di Djokovic

Chi sa vedere oltre le apparenze sa che oggi non si è svolta una semplice finale olimpica di tennis, ma qualcosa di immensamente più grande.

Per quanto a livello sportivo in questo sport un titolo olimpico sia tenuto in minor considerazione rispetto ad un grande Slam, il fatto che oggi Novak Djokovic abbia vinto la medaglia d’oro e lo abbia fatto proprio in questa edizione dei giochi olimpici organizzata da un paese occidentale e nata all’insegna dell’osceno, rappresenta la sublimazione di ciò in cui tanti di noi hanno creduto e continuano a credere.

Oggi si è compiuta la vittoria di un sistema contro un altro, il trionfo di un modo di essere, di vivere e di pensare.

In qualche modo sapevo che doveva andare così, era scritto da qualche parte che un serbo cristiano ortodosso con una famiglia tradizionale, legato al suo paese e che non si è piegato al più grande ricatto della storia finisse con quella medaglia al collo, una medaglia che doveva essere vinta nella più antica rappresentazione delle competizioni sportive, quella in cui si incontrano i popoli di tutto il mondo.

Per questo Djokovic non ha solo completato il suo fenomenale puzzle sportivo ed ora non è più soltanto il più grande tennista e probabilmente il più grande atleta di tutti i tempi, ma è diventato definitivamente un simbolo, un maestro di creazione e visualizzazione, l’archetipo odierno della libertà.

I successi di Djokovic hanno ormai un valore che trascende lo sport stesso e l’uomo-atleta non sarà ricordato in futuro solo per la parte sportiva, ma il suo nome resterà scolpito per le prossime generazioni per tutto quello che rappresenta.

Perché è così che va, possono volerci mesi o anni, ma chi è dalla parte giusta della storia finisce per vincere la sua personale battaglia nel proprio cammino di vita. Djokovic ha compiuto la sua personale opera d’arte esistenziale come ciascuno di noi è chiamato a realizzare la propria.

Il mio invito dunque è non limitarvi a celebrarlo ma a tenere ciò che ormai rappresenta come un faro che indichi la rotta per la propria evoluzione interiore.

#sebastianoalicata

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