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Ecco Simone Biles, la più grande

Lei è SIMONE BILES, la più grande!

Nel 2016 a Rio 2016 vinse quattro Ori.
Nel 2020 a Tokyo era la favorita.
Si qualifica a sei finali.
Ma qualcosa non va.
Qualcosa dentro la sua testa però si rompe. Durante la prima prova, la ginnasta statunitense perde il controllo mentre è in volo. Un gesto fatto centinaia di volte. Stavolta in mondovisione lo sbaglia. Atterra, saluta il pubblico e scende dalla pedana con gli occhi smarriti. Si ritira dalla gara. La Biles ammette pubblicamente che ha un blocco mentale: quando è in aria non capisce dove si trova. Rischia così di sbagliare e farsi male. Nei giorni seguenti non disputa quattro finali, dov’era la favorita. Partecipa invece alla finale della Trave, eseguendo solo esercizi senza avvitamenti e vince il bronzo. Dirà che per lei è la medaglia più importante di tutte. La Biles sdogana così al mondo il diritto alla salute mentale. Una vera atleta non si riconosce solo per le vittorie ma anche quando ammette i propri limiti.

Nonostante sia considerata la ginnasta più forte di tutti i tempi, nonostante abbia il record di medaglie vinte ai mondiali, nonostante il Time l’abbia inserita nelle 100 persone più influenti al mondo per due volte, la vita di Simone Biles non è stata facile. La madre naturale tossicodipendente non riesce a prendersi cura di lei e viene cresciuta dal nonno materno. Nel 2018 denuncia l’ex medico della nazionale americana Nassar di aver abusato sessualmente di lei e di altre atlete. Per questo suo coraggio, le assegnano la Presidential Medal of Freedom. Una vera atleta non si riconosce solo per le vittorie ma anche per il coraggio di denunciare le ingiustizie.

Nel 2024 è tornata alle Olimpiadi.
A Parigi ha già vinto due Ori, a Squadre e nell’All-around. Nei prossimi giorni cercherà di vincerne altre. Ma solo per il fatto di esserci lei aveva già vinto. Una vera atleta non si riconosce solo per le vittorie ma anche quando, dopo una caduta, sa rialzarsi.


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