cinemacultura

Inside Out2: quando il Cinema educa alle emozioni

E’ tornata Riley, la protagonista del primo episodio di “Inside out”. Adesso è cresciuta, la sua adolescenza incombe provocando grandi terremoti emotivi. Riley sta per partire per un campus sportivo, con le due amiche del cuore, da cui si dovrà separare all’ingresso alle scuole superiori. L’esperienza del campus sportivo la troverà sospesa tra bisogno di conferme e paura di esclusione. In questo nuovo episodio, compaiono nuove emozioni: imbarazzo, invidia, noia e ansia. Riley dovrà capire come stare a galla in mezzo a sfide e complessità impreviste, in cui proverà a costruire un’immagine di sé molto diversa da quella che corrisponde alla “vera se stessa”. Per essere accettata nel gruppo delle amiche più grandi racconterà bugie e in più occasioni si dissocerà dal desiderio delle sue “amiche di sempre” di starle accanto. Il cartone “Inside out 2” è pura meraviglia. Soprattutto per noi genitori perché ci permette di avere piena visione dei tumulti e delle montagne russe emotive che vivono i nostri figli quando entrano in adolescenza. Come già era successo nel primo episodio, anche qui il regista racconta la storia attraverso l’uso contemporaneo di due metaforiche videocamere: una riprende ciò che accade nel mondo esterno e ci mostra cosa vive Riley dentro le varie situazioni e relazioni con cui si confronta. L’altra videocamera serve invece a riprendere il suo mondo interiore, quello che nessuno vede: possiamo così avere accesso a tutti quei fenomeni intrapsichici che rendono questo tempo della crescita così potentemente complesso. Una scelta davvero lodevole è quella di non mescolare le vite reali con le vite virtuali dei protagonisti, che vivono l’esperienza del campo estivo senza avere accesso ai propri smartphone. Tutte le sfide vissute dai protagonisti del cartone li vedono infatti impegnati a costruire un equilibrio funzionale tra ciò che avviene nel mondo reale e ciò che avviene nella propria mente. Noi spettatori guardiamo il cartone e ci troviamo a vivere le emozioni della giovane protagonista: sentiamo l’ansia di Riley, piangiamo con lei o per lei, ne percepiamo la vulnerabilità, sussultiamo quando viene colpita da un attacco di panico. E’ un cartone che in modo realistico ed emozionante ci aiuta a comprendere quanto, in adolescenza, la fatica più grande consista nell’imparare ad integrare i nostri funzionamenti emotivi con i nostri funzionamenti cognitivi. E’ un compito in cui tante sono le sfide, la cadute, gli errori. Ma se si impara a gestire l’ansia e a tenere insieme tutte le parti di noi (pensieri belli e brutti, emozioni positive e negative) tutto diventa affrontabile.

Inside Out è il film dell’estate che ho scelto per la mia rubrica “Schermi di famiglia” che curo per il magazine online Family Health. Potete leggere la scheda completa del film al link associato a questo post, da commentare e condividere con altri genitori ed educatori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *