La famiglia, ultimo baluardo per la Pace
Ieri il pediatra, finita la visita, m’ha confessato di avere le meningi stracotte.
In sei ore aveva risposto a più di cinquanta chiamate, ha controllato proprio davanti a me il numero (è uno bravo sul serio però, glie tocca).
Ma non era tanto quello.
E manco il caldo.
Ad afflosciarlo sulla poltrona, a lasciarsi andare alla confessione delle sue paturnie con una mamma sfatta almeno quanto lui, sono le famiglie.
Le famiglie, m’ha detto, si stanno frantumando. E sti ragazzini ne assorbono tutte le crisi, i dolori, le voragini.
E così a lui che di famiglie ne vede passare decine sotto gli occhi, ogni giorno, accompagnate dal piccolo malato di turno, fa male il cuore.
Come possiamo fare signora, ha chiesto a me, per restituire ai padri e alle madri il senso della loro importanza?, perché senza padri e madri per i figli di oggi, avremo ancora più problemi con i genitori del domani.
Eh. A me lo chiedi. Bella domanda.
Ora siccome il pediatra non è uno da santini e pellegrinaggi, non è che mi potevo mettere a parlare così su due piedi di apparizioni mariane, però la mia gliel’ho detta.
Gli ho detto che i fronti sono belli che fatti.
Da na parte chi è contro, e cerca di demolire a tutti i costi le basi secolari della famiglia.
Dall’altra, chi ci crede, e si spende in ogni modo, per proteggerla e garantire ancora famiglie al futuro.
Non c’è molto da capire, da dire e da filosofeggiare.
Ce l’abbiamo sotto gli occhi che più chiaro di così manco se vi faccio i disegnini.
La famiglia è l’ultimo baluardo per la pace.
Perché è il luogo della custodia del cuore, dove si apprende l’amore a sé e al prossimo.
Tolta di mezzo, ciaone.
Dunque, per non sapere né leggere né scrivere, io due preghiere le farei.
Per la famosa legge che non è vero ma ci credo, rimettere le cose sante al centro delle nostre famiglie non farà male.
O quello, o netflix e compagnia con i programmi rieducativi di massa.
A ognuno la scelta, libera, ma pure consapevole.