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Chi mi accende una candela a San Camillo De Lellis?

San Camillo De Lellis è di quelli che chiunque avrebbe definito un poco di buono.

In effetti per 25 anni va così.

Nonostante la mamma lo desideri tanto e lo istruisca al meglio, morendo lei Camillo, ragazzone alto e gagliardo, a 17 anni diventa mercenario insieme al padre.

Fa guerra per soldi, non proprio virtuosamente. Insieme all’arte bellica coltiva il gioco d’azzardo e altri passatempi poco edificanti, la compagnia dei soldati amici suoi usa fare cose losche e lui si adatta bene.

Finché cambia l’aria.

Il papà di Camillo muore e a quest’ultimo viene una brutta ferita alla caviglia. Lo spediscono a Roma al San Giacomo degli incurabili. Lì vede i malati veri, comincia a capire come funziona la vita nella sofferenza.

Ma mezzo guarito mezzo no, parte ancora in battaglia, trovando pure tempo per perdere tutte le sue ricchezze.

A quel punto vagabonda elemosinando.

È il 1575 quando nel convento di San Giovanni Rotondo incrocia un frate che gli dice “Dio è tutto, il resto è nulla, bisogna salvare l’anima, che non muore”. E lui di morte ne aveva data e vista parecchia.

Resta lì, vuole farsi frate. La sua natura antica dolce e materna torna a galla, ma anche la ferita. Di nuovo a Roma all’ospedale degli incurabili, stavolta ha occhi per vedere la sofferenza degli altri. Si mette ad aiutare i compagni degenti. È talmente bravo da venire assunto come responsabile, ma vuole fare meglio.

Dimesso, chiama alcuni amici suoi (l’amicizia è una cosa seria) e insieme si consacrano a Cristo Crocifisso al servizio degli ammalati.

Camillo diventa sacerdote, la sua Compagnia è autorizzata dal Papa, approda all’ospedale di Santo Spirito e lo rivoluziona: esige camere arieggiate, ordine pulizia e pasti salutari. I malati non sono reietti, si rischia di incrociarci dentro Gesù, allora bisogna trattarli bene sul serio.

“Il corpo prima dell’anima, il corpo per l’anima, l’uno e l’altra per Dio”.

Patrono della mia regione, degli infermi, degli infermieri, della sanità militare italiana, tocca tenerselo stretto.

A Roma nella Chiesa di Santa Maria Maddalena, se qualcuno oggi va ad accendergli una candela da parte mia ve ne sarei grata.

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