Nel libro di Artemisia Cecchi un invito a tornare alla natura per fuggire le lusinghe del consumismo
Artemisia M. R. Cecchi – L’Antidoto (Viale Carso, 2004)
All’improvviso il bosco le sembrò un’arca: rifugio di fuggiaschi da una terra frammentata, nave antica che galleggiava sicura su nubi di fango nero, senza sporcarsi…
Seppur alla sua prima fatica letteraria – come dimostra questa citazione di un passo del romanzo – Artemisia Cecchi dimostra già di avere solidissimi mezzi narrativi ed idee originali, tali da poter realizzare una splendida opera prima: un avvincente romanzo di circa 450 pagine, che scorrono veloci alla lettura e che comunicano – coinvolgendo emotivamente il lettore – temi forti che riguardano aspetti della vita umana, in questa nostra complicata e dolorosa epoca.
Ispirato a una storia vera, il romanzo racconta di una coppia che, dopo aver perso tutto, fugge dalla città per rifugiarsi nel bosco che una volta era meta delle gite domenicali. Verranno qui a contatto con una figura misteriosa e si accorgeranno presto di non essere soli nel bosco. E dinanzi alla forza munifica della natura, potranno riscoprire una vita a misura umana.
L’invito (ovvero l’Antidoto) è quello di un ritorno alla natura, sapendo rinunciare alle tante lusinghe del consumismo; una natura il cui simbolo è un bosco, capace, attraverso la sua potente energia, di rigenerare l’anima umana. Ma è anche un invito a riscoprire l’importanza della vita comunitaria, a conoscere e a vivere con altre persone, che non potranno che facilitare il processo di auto-conoscenza. È un romanzo misterioso (la splendida copertina, della disegnatrice e grafica bielorussa Evgenia Kozlovskaya, ne offre già un assaggio), da leggere e saper poi meditare, in quanto riguarda ognuno di noi stessi: la nostra esistenza, che il più delle volte viene trascinata orizzontalmente, senza minimamente considerarne la valenza spirituale, che è invece l’unica ad offrire senso alla vita e a poterci indicare una via di uscita verticale.
Artemisia M. R. Cecchi: Laureata in Lettere e filosofia alla Sapienza di Roma, ha svolto attività di docente. Affascinata dal potere terapeutico del teatro, ha lavorato, come insegnante, su varie pièces da lei scritte e adattate, ma mai pubblicate. I suoi interessi spaziano dai temi legati al sociale, alla psicologia, dalla psichiatria, alla spiritualità e alla fisica dei quanti, ma soprattutto alle questioni ambientali. Tutto questo ha ispirato le vicende del romanzo L’Antidoto.
Eduardo Ciampi