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Con Cristo sulla Barca di Pietro mentre onde di tempesta non mancano!

Breve pensiero dopo il caso Viganò

Non è mai una bella notizia quando un membro della Chiesa è scomunicato. Preghiamo per la nostra comunità cristiana perché non ci lasciamo sviare da nessuna spinta interiore o esteriore che sia ostile al vento dello Spirito Santo, che è amore, gioia e pace.

Il maligno non vuole altro che la divisione.
Penso a una figura del Concilio che era molto critica verso alcune scelte e orientamenti dei Padri conciliari, il vescovo di Genova il Card. Siri. Eppure sempre fedele al Magistero del Vaticano II anche quando non era del tutto convinto di alcune opzioni e sempre accanto a Paolo VI.

Gli chiesero cosa pensasse della tanto discussa enciclica sociale Populorum progressio, tacciata di filomarxismo. Lui chiosò: “Io sto con Papa Paolo”.

Stiamo accanto a Francesco! Stiamo con Francesco che significa non entrare in una battaglia ideologica tra conservatori, progressisti, rivoluzionari, oltranzisti, nostalgici, tradizionalisti e chi più ne ha ne metta. No. Stare con e in obbedienza a Francesco – dopo le vicende dell’ ex vescovo Carlo Maria Viganò e dopo altri episodi come i Dubia di alcuni cardinali dopo Amoris laetitia – significa per un cattolico stare con il successore di Pietro e quindi con Gesù nella fede, nella speranza e nella carità.

Ci sarebbe molto da dire. In questo semplice pensiero rimando allo studio della storia degli anni 60-65 della Chiesa è ad una conoscenza dei testi e documenti del Concilio Vaticano II per rispondere con piena coscienza a quanti disseminano la confusione vera nella Chiesa per un eccesso di zelo e indotti da un rigorismo dottrinale che da 2000 anni è sempre stato presente in tutte le epoche del cristianesimo, dal Concilio di Nicea ad oggi.

Sac. Domenico Savio Pierro

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