In ricordo di Guglielmo Marconi
Guglielmo Marconi era Fascista.
Profondamente fascista.
Lo abbracciò con convinzione.
Fin dall’inizio.
Per questo non è stato festeggiato.
Ricorrono i 150 anni dalla morte.
Ma non ci sono state celebrazioni adeguate.
Neppure il Governo di centro destra lo ha fatto.
Perché oltre a essere fascista ha commesso un altro gravissimo errore.
È nato il 25 aprile!
Il giorno in cui l’Italia si spacca.
E mica abbiamo il tempo di ricordare il più illustre italiano del ‘900.
Marconi invece fu un gigante!
Come inventore e come imprenditore.
Ha creato il wireless e ha connesso il mondo.
La tecnologia alla base della nostra società moderna l’ha creata e diffusa lui.
Ma noi italiani quasi ce ne vergogniamo.
Fa parte di quella Cancel Culture, che tanto va di moda.
Rivedere la storia con i nostri valori moderni senza contestualizzare.
Per questo non lo conosciamo, non lo studiamo, non lo approfondiamo.
Non sappiamo ad esempio che era un patriota.
Che allo scoppio della prima guerra mondiale torna in Italia.
Che si arruola volontario come ufficiale e combatte in marina.
Che fu Senatore del Regno d’Italia.
Che partecipa alla Conferenza di Pace di Parigi del 1920 e che, deluso, non riesce ad evitare all’Italia pesanti sanzioni.
Che era l’Italiano più famoso al mondo, molto più di Mussolini.
Che criticava il Duce perché voleva far guerra alla Gran Bretagna.
Che morì nel 1937, prima delle Leggi Razziali.
Il Fascismo è quanto di più aberrante ci sia.
La cosa più lontana da me.
Marconi, come Pirandello, furono fascisti.
Dovrei per questo non capire la loro grandezza?
Per questo dico: Viva l’Italia antifascista sempre!
Ma dico anche: Grazie Guglielmo Marconi!!
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