cultura

Pensa rock! Che cosa mi ha lasciato Kurt Cobain

Oggi 30 anni fa moriva KURT COBAIN.

Aveva 27 anni ed era il leader dei Nirvana.

Con un colpo di fucile si tolse la vita il 5 aprile 1994. Biondo e dannato, con la sua voce roca e il rock di Nevermind aveva conquistato il mondo.

I Nirvana lanciarono il Grunge.

Capelli lunghi, camicie a scacchi di flanella, jeans strappati, nessun logo. Da Seattle tre ragazzini urlavano la loro ribellione e il loro malessere a un’intera generazione. E il Simone ventenne, fuori corso all’università, ancora in cerca della sua strada, rimase folgorato. Mi feci crescere i capelli, mi misi a suonare il basso, a vestirmi come loro, a pogare ai concerti, a ribellarmi al sistema, a dormire per terra nelle stazioni, a fare l’autostop.

Lo so, lo so.

Adesso che mi vedete fare l’imprenditore, sempre in cravatta, non ci credete. Ma allora la ribellione era forte in me e Kurt Cobain era il mio profeta. Andai al loro concerto a Modena, il più bello della mia vita. Kurt urlava disperato il suo dolore al microfono e suonava con la chitarra distorta. E io sotto a pogare con tutta la mia rabbia. Un mese dopo Kurt si tolse la vita. Meglio bruciare subito che spegnersi lentamente, scrisse nella sua lettera d’addio.

Il vuoto dentro di me da allora divenne insopportabile. Ancora oggi, trent’anni dopo, cerco di colmarlo. E per farlo continuo a pogare e piangere.

#pensarock

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