E Dio da dove è sbucato?
Viviamo di fede. Tutti. Anche se in modi diversi. Certo, ammettere che il caso – cieco e stupido – abbia potuto inventare miliardi di stelle, di piante, di animali, l’uomo e la donna, l’intelligenza e l’amore, la tenerezza e la curiosità, non è proprio razionale.
Rimane, per chi crede, il mistero del male. Ma anche la stessa domanda su Dio. Da dove è sbucato? Vengono le vertigini al solo pensarci. Credo che i veri atei e i veri credenti siano più vicini di quanto credono. Entrambi osservano il cielo, le leggi della natura, la mente e il cuore dell’uomo, pensano, riflettono, studiano.
Poi si arrendono.
Troppo piccoli per un mistero troppo, troppo grande. L’ateo, alza le mani e dice: è il caso. Basta. Inutile scervellarsi. Il credente, scuote la testa e risponde: no. Non è vero, non è possibile. Anche se non dirti come, quando, perché, c’è qualcuno che tutto questo ha pensato, voluto, creato.
Questo Qualcuno io chiamo Dio.
Le strade si dividono. Se i due continueranno – con grande umiltà- a riflettere, indagare, studiare, a rimanere amici, a condividere scoperte scientifiche e filosofiche, a sentirsi poveri pellegrini in questo mondo, senza guardarsi in cagnesco, senza cedere a stupidi orgogli di parte, senza voler avere, per forza, ragione, allora, si, saranno- entrambi- davvero “razionali”.
In caso contrario entreranno nella cerchia dei fanatici. Fanatici atei. Fanatici credenti. Di coloro, cioè, che chiusi nella piccolezza delle loro idee, non riescono a mettersi in ascolto dell’altro, per aumentare le proprie conoscenze, per vivere sereni.
Confesso: a me viene facile credere in Dio. Lo vedo dappertutto. Sono un uomo di fede. Diverso – ma non troppo – dall’uomo che non riesce a intravederlo nemmeno nel sole che brilla a mezzogiorno, nella rondine che ritorna a primavera, negli occhi belli di un bambino che viene a rinnovare il mondo, perché non muoia.
La cosa più bella che possiamo fare entrambi- credenti e non credenti- è volerci bene, lavorare per la giustizia e la pace. Impegnarci perché nessuno abbia a soffrire e morire per le ingordigie e le superbie altrui.
E continuare – mano nella mano – a dare il nostro contributo perché la nobilissima ricerca continui. Cammineremo insieme, anche, se all’ ora della Messa, io entro in chiesa a celebrare, mentre il mio amico ateo va a tirare quattro calci a un pallone o farsi una passeggiata in riva al mare.
A chi, come me, resta affascinato dal Dio- nascosto, auguro di vivere una buona Settimana Santa; a chi pensa che Dio sia solo una invenzione umana, auguro una buona settimana. A tutti un grande abbraccio.
Maurizio Patriciello, uomo tra gli uomini.