I sorrisi complici di Sinner e Alcaraz
Possiamo considerarci fortunati ad aver vissuto l’epoca di Djokovic, Federer e Nadal (messi in ordine alfabetico, per i più suscettibili).
Con le dovute proporzioni, sarebbe bello se questa rivalità tra Sinner e Alcaraz restasse tale negli anni. Le premesse ci sono.
A Indian Wells tutti speravamo di assistere al loro incrocio in semifinale e così è stato. Il risultato? Quando i due sono al massimo della loro condizione secondo me, può vincere chiunque. Questa volta a sorridere è stato Carlos: la differenza l’hanno fatta le rotazioni sul dritto che hanno messo un po’ in difficoltà Jannik, che dovrà ulteriormente migliorare sulla prima di servizio.
Penso che ci si possa abituare a match altalenanti, e “tirati”. In questa occasione eccellente il Sinner visto nel primo set, calato poi un po’ nel fisico e nel morale, anche per merito dell’avversario.
Una sconfitta in questo confronto sarebbe stata più grave per Carlitos che per Jannik: se avesse vinto l’azzurro avrebbe sottolineato ulteriormente una supremazia che invece non c’è nel confronto diretto. Sinner ha tutti i mezzi per tirare fuori oro da questa sconfitta.
Da “vecchio” romantico permettetemi di sottolineare la complicità, gli sguardi compiaciuti e i sorrisi dopo alcuni scambi pazzeschi quasi a sfidarsi. Se le sono suonate di santa ragione, ma sempre pronti a riconoscere i meriti dell’altro. Non mi aspetto che questo abbia più peso del risultato, però… forse andrebbe sottolineato di più.
Ah, per quelli che erano già pronti alla prima sconfitta di Sinner a far partire processi, dico solo che il ragazzo ci farà divertire, ma soprattutto SI divertirà ancora a lungo. E forse questo è quello che conta, o no?
Marco Beltrami
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