Tramonti Occidentali, il nuovo romanzo di Giuseppe Tecce per Graus Edizioni
Nelle librerie fisiche e digitali arriva il nuovo romanzo di Giuseppe Tecce Tramonti occidentali, edito da Graus Edizioni per la collana Gli Specchi di Narciso, ispirato da una storia del regista e scrittore Maurizio Del Greco, con i contributi dell’europarlamentare Pietro Bartolo nella Prefazione e dell’avvocato Hilarry Sedu nella Postfazione.
La trama racconta e intreccia le storie di migranti, in cerca di una vita migliore, con i personaggi di una piccola comunità di Lampedusa. La storia inizia con una tragedia che vede coinvolta un’imbarcazione naufragata in mare. Su quel barcone, partito dalla Libia, si spezzano i sogni e le speranze di un gruppo di migranti
che vedevano nell’Europa l’ultima ancora di salvezza. Da questa triste vicenda resta una sola sopravvissuta: una bambina, Fatima, che si è ritrovata nel giro di pochi minuti a perdere i suoi affetti più cari. Il destino però ha in serbo per lei delle sorprese e l’incontro con il luogotenente Peppe Moccia, punto di riferimento per la
comunità di Lampedusa, cambierà il corso delle loro vite. Al ritrovamento di Fatima e alla chiamata spontanea di “papà”, farà scattare in Peppe delle sensazioni e dei sentimenti che lo porteranno a prendere la decisione di adottare la bambina.
La presenza della piccola Fatima porterà gioia e amore nella famiglia di Peppe, delle emozioni che per lungo tempo sono state estranee nella loro casa, ma la ritrovata serenità sarà nuovamente messa in discussione nel momento in cui arriverà una comunicazione che sconvolgerà i nuovi equilibri. Allo stesso tempo questo evento doloroso permetterà al matrimonio di Peppe di chiarire alcuni aspetti e di rafforzare l’unione e la comprensione che negli ultimi tempi tra i due coniugi stava scomparendo.
Tramonti occidentali lascia il lettore a riflettere sulla natura delle relazioni umane e ad interrogarci su una questione di attualità molto delicata che è quella appunto dell’immigrazione.
Il contrasto tra la speranza e la rassegnazione accompagna il lettore per tutta la durata del romanzo. Da un lato viene rappresentato nitidamente il desiderio di avere un figlio e al contempo la sofferenza che essa stessa inevitabilmente comporta quando non è possibile realizzare tale desiderio. Dall’altro, la figura di Fatima e la sua storia familiare scaturiscono molteplici emozioni che fanno in primo piano commuovere, ma anche riflettere su tutto ciò che affronta chi scappa dalla propria terra per cercare altrove un futuro migliore.
L’autore
Giuseppe Tecce è nato a Benevento nel 1972; si è laureato in Giurisprudenza, abilitato alla professione di Agente in Attività Finanziaria, e si occupa da molti anni di cooperazione sociale, sia a livello nazionale che internazionale. Attualmente è Presidente della cooperativa sociale Medina, è coordinatore di una Struttura Tutelare per persone non autosufficienti, ed è coordinatore dei soci di Banca Etica per il Sannio, Irpinia e Molise. È autore di quattro libri: L’agente della Terra di Mezzo, Storia di un Presidente che si credeva un topo, Il Portiere e Ljuba. Senza scarpe.
Ufficio Stampa Graus Edizioni