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Adieu – la involuzione francese del 2024

Adoravo la Francia, per tanti motivi, uno di questi, personale, perché ho studiato francese per tre anni alle scuole medie e, grazie alla mia erre moscia, e al mio studio, ho sempre preso ottimo voti, soprattutto all’orale e da allora, acquisita stima e consapevolezza, la erre da moscia è diventata francese.

Adoravo la Francia nella bellezza di Lourdes e ancora conservo l’acqua benedetta di quel mio primo viaggio col gruppo chierichetti della Parrocchia di Novate Milanese, ed avevo solo 16 anni.

Adoravo la Francia del Sud con Carcassonne dove mio fratello Gabriele ha lavorato per anni e l’abbiamo raggiunto con Cecilia e Fulvio.

Adoravo la Francia perché ricordo quel viaggio coi miei genitori, mia sorella Cristina e, incredibile ma vero, mia Zia Angela e l’arrivo, dopo tante ore, sotto la Tour Eiffel e il commento lapidario della zia: “Tut chi, quater fer mis insema“.

E qualche anno dopo il gran ritorno con tutta la mia famiglia: Sara, i nostri figli e alcuni grandi amici e una esperienza più bella e più matura e il desiderio di vivere in quella città faro d’arte, cultura, poesia, letteratura prendendo un piccolo appartamento presso La Rive Gauche, dopo esserci divertiti alla grande a Disneyland Paris.

Adoravo la Francia e ho negli occhi la bellezza di Marsiglia, un’altra Napoli adagiata sul mare, raggiunta in Crociera nell’indimenticabile viaggio in famiglia per i miei 50 anni.

Francia è moda, bel calcio, buon vino, ottima cucina: tutte cose che fanno dimenticare l’assenza del bidet e l’arroganza di alcuni suoi cittadini.

Francia è efficienza, mezzi pubblici, cultura, rinascimento, illuminismo e la Rivoluzione francese del 1789 che ha segnato un punto di svolta nella storia mondiale, portando alla diffusione di ideali come libertà, uguaglianza e fratellanza.

Ora, dopo la decisione del Parlamento Francese di inserire nella Costituzione (sì, nella Costituzione) la garanzia della libertà della «donna di interrompere la gravidanza», tutto questo mi è crollato, quel faro di riferimento si è spento perché è iniziata l’involuzione francese che ha sancito la fine degli ideali come libertà, uguaglianza, fratellanza.

Come fai a parlare di pace se permetti l’aborto nelle tue viscere, biologiche e costituenti?

“Non può esserci pace nel mondo se non c’è pace nel grembo materno”, tuonò Madre Teresa di Calcutta e quelle sue parole mi aprirono gli occhi, e le braccia, al volontariato per la vita. Tutto comincia lì dentro, nel grembo materno: la vita e la Pace nel mondo.

Come è possibile uccidere nel grembo materno? Chi non vuole quei figli “li dia a me” diceva Madre Teresa: dateli a noi, ripetiamo oggi dalle colonne de Ilcentuplo.

Come puoi, oh Francia, parlare di Pace, amore, rispetto, libertà, uguaglianza, fraternità di tutti gli esseri umani se aggiungi, nella tua Carta Costituente, che quell’essere umano può venire ucciso nel grembo materno?

Aveva ragione mia zia, cara Francia, sei solo quattro pezzi di ferro messi assieme!

Adieu Paris, è stato bello conoscerti, visitarti, raccontarti e sono certo che, presto o poi, riprenderemo a farlo cercando, e sicuramente scovando, le persone di buona volontà che a tutto questo non hanno aderito, anzi si sono opposte, in Parlamento e nella società civile: da loro ripartiremo per costruire una nuova Francia e un mondo di Pace.

(leggi anche l’articolo di Marina Casini)

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