Adelaide, Agata ed Elisabetta: le donne che fanno grande la nostra Chiesa
Oggi trittico di donne da paura.
Perché la Chiesa maschia e il patriarcato e le quote rosa bla bla.
Ma poi la Chiesa ci dice guardate qua che femmine pazzesche.
Oggi ne mette in liturgia ben tre.
Santa Adelaide di Germania, conosciuta in Francia come sant’Alice per una questione di assonanze, a diciotto anni -18- diventa badessa, cioè le viene messo in mano non un cucciolo di cane ma un intero monastero. Morta la sorella, le viene affidato pure il monastero di Colonia di cui quest’ultima era responsabile. A decidere sto popò d’immenso potere nelle sue mani sono due uomini, il vescovo Eriberto e l’imperatore Ottone III. Siamo nel 1000 d.C., alla faccia del medioevo maschilista. Piena di carismi doni mistici e energia indomita, appena morta a 55 anni per il popolo è già santa.
Sant’Agata, 230 circa d.C., appena adolescente si consacra a Dio e da quel momento porta il velo rosso delle vergini consacrate. Il proconsole Quinziano s’invaghisce di lei che fugge da Catania ma vi è ricondotta dal fetuso Quinziano. Questo vuole convincerla a starci, affidandola a una cortigiana, ma Agata impavida ha in mente solo Cristo, non lo rinnega nemmeno davanti al carcere e alla tortura delle mammelle. I seni sono la femminilità che il buon le Dio ha donato e in mancanza d’altro Quinziano può strapparle solo quelli. Alla fine di altre torture rimette l’anima a Dio, e da lì cominciano prodigi a non finire.
Beata Elisabetta Canori Mora, a 22 anni nel 1796 sposa il promettente Cristoforo. Dapprima innamorato perso, questo comincia a prodursi in tradimenti multipli e reiterati con donne di dubbio affare. La pia Elisabetta dona se stessa per la conversione del marito sciagurato. Alle figlie non parlerà mai male del padre, cercherà sempre di istruire mansuetamente il marito sulla vacuità della capoccia che si ritrova, ma quello nulla. Morta lei, il Cristoforo inconsolabile passerà giorni a piangere in ginocchio, e si farà sacerdote avverando la profezia della moglie che aveva predetto la sua conversione: “ridete ridete, voi direte la Messa e confesserete”.
Tiè, questo è il femminismo.
Altro che chiacchiere.