Di quando Don Bosco chiese 10 lire per una confessione (e di altre santità….)
Figlio di contadini poveri, orfano di padre a due anni, Giovannino cresce con la mamma i fratelli e la nonna paterna semiparalizzata.
Mamma Margherita fa gli straordinari, lavoratrice madre padre badante, tutto insieme da sola. Ne avrebbe da disperarsi, invece lei prega. E insegna ai figli a fare uguale.
Non bastasse, educa i figli alla misericordia verso i più poveri ancora, ospitandoli d’inverno nella loro casetta tra le campagne astigiane.
Giovannino fa il garzone, poi il sarto poi il fabbro. Si paga così gli studi.
A 26 anni diventa sacerdote, è a Torino, e gli viene il genio. Deve fare in modo di togliere quella moltitudine di ragazzini dalla strada.
Torino allora è in piena espansione e i bambini figli delle famiglie operaie non hanno pedagogisti iperprotettivi dalla loro parte, crescono come e se possono, pigliano brutte compagnie in un attimo, analfabetismo disoccupazione e degrado morale fanno il resto.
Don Bosco da buon padre non ci sta.
Raduna i ragazzi a Valdocco, vicino Torino, sotto una specie di tettoia concessa da una famiglia caritatevole. Lì insegna loro un mestiere, sarti calzolai cuochi. Educa alla vita e al Vangelo togliendoli dai brutti giri.
È profondo e spiritoso, trapassa con gli occhi le anime e si diverte a raccontare storie, chiede ubbidienza ma senza pretese.
Mamma Margherita gli dà una mano da subito, ma non solo. A fare le spalle larghe al Don è una squadra di volontari, sacerdoti, laici, uomini e donne. L’unione fa la forza e Cristo pure.
Incarna il padre che educa ma non comanda, che serve amando, sollecitando sentimenti buoni col suo esempio.
Tollera la gente rozza, ha familiarità con i peccatori, è mansueto e dice le parole giuste al momento giusto. Fa venire una gran voglia di credere in Dio.
Ad uno che vuole confessarsi da lui, ma non lo fa da dieci anni, chiede 10 lire. Quello protesta, ma la confessione è sempre stata gratis!, e allora il Don Bosco gli replica beh, se è gratis perché hai fatto aspettare tutto questo tempo?
Un genio di santità.
Ma quella santità gli era stata profetizzata già quando aveva nove anni. Aveva avuto una visione in sogno: un gruppetto di ragazzi vivaci, bestemmiavano, e lui bambino si era scagliato contro di loro per farli smettere. A quel punto era comparso un uomo vestito di bianco ad avvertirlo che con la mansuetudine e la carità avrebbe potuto convertire quelli in amici. Una donna, la madre dell’uomo, era apparsa allora a mostrargli come quei ragazzetti si sarebbero trasformati in agnellini grazie al suo lavoro, perciò avrebbe dovuto rendersi umile e forte.
Il piccolo Giovannino si era risvegliato piangendo e da adulto avrebbe ancora ricordato quel sogno. Chiaramente aveva sognato Gesù e la Madonna che gli profetizzavano la sua missione.
San Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani, prega forte per i nostri ragazzi, e suscita santi educatori, a pioggia.