Guardarsi dentro
Guardarsi dentro. Costruire un pensiero e un significato intorno a ciò che si fa, che si è e che si sta cercando di diventare. Non lasciarsi guidare solo dall’istinto e dalla pulsione. Ma usare sempre il pensiero come strumento che fa da filtro per decidere se trasformare ciò che si desidera in ciò che eventualmente si decide di agire.
In un tempo in cui è sempre più frequente sentire affermazioni come: “Se mi piace, perché no?, “Se lo desiderio, chi sei tu per impedirmelo?”, “Se lo voglio, me lo prendo”, l’importanza dell’auto-riflessività e del pensiero critico necessita di essere affermata a gran voce. Perché viene sottovalutata da troppe persone e in molteplici situazioni.
C’è un bisogno assoluto di ridefinire alcuni aspetti del nostro vivere per non finire schiavi della compulsione prodotta dal bisogno di gratificazione immediata, che è la principale nemica di tutto ciò che invece può essere elaborato e significato dalla nostra mente. Siamo esseri umani e in quanto tali siamo dotati di pensiero pensante, condizione che ci consente di costruire senso e significato intorno al nostro essere e al nostro agire.
Pensare prima di agire non è possibile alle altre specie viventi. Possiamo farlo soltanto noi, esseri umani.
Viviamo però in un tempo in cui l’impulsività non solo è sdoganata e amplificata, ma è addirittura raccontata come un valore assoluto. E’ dentro a queste trappole mentali che si diventa capaci di guardare solo al proprio Io, che trasforma il proprio ombelico nel centro del mondo.
Sono queste le riflessioni che possono aiutarci a ridare alla nostra esistenza quelle direzioni e prospettive, la cui mancanza ci fa sentire dispersi e dislocati a noi stessi.
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