Nell’unica Parrocchia di Gaza si resiste con le unghie, con i denti e con i Sacramenti
Intanto nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, otto bambini domenica hanno ricevuto la loro Prima Comunione.
Poco prima di Natale due donne rifugiate lì, madre e figlia, sono state uccise da un cecchino uscendo dalla chiesa, altri sono stati feriti.
Nell’unica parrocchia cattolica in tutta Gaza.
Attorno le persone decedute si contano a migliaia, fino a 20000. I feriti tre volte tanto, le infrastrutture andate in fumo letteralmente, gli operatori sanitari senza strumenti tranne la disperazione volenterosa.
È la guerra, da qualsiasi parte la si osservi fa atrocemente schifo.
Eppure, nella parrocchia di Gaza si resiste, con le unghie coi denti e soprattutto con i Sacramenti.
Le suore del Verbo Incarnato hanno continuato a tenere il catechismo per i bimbi nella struttura, e di persone rifugiate lì ce ne sono seicento.
Le ostie vengono prodotte in una sala-laboratorio allestita nella stessa parrocchia.
La chiesa è stata addobbata al meglio possibile per trasmettere la gioia del giorno.
Zero illusioni.
Questa gente è stanca, provata, vestita umilmente. I loro volti nelle foto sono eloquenti.
Eppure ci sono tracce di gioia inspiegabili, di fede profonda, e di resistenza a un eccidio continuo fuori da quelle mura.
I bimbi composti, i parenti seri, la fede in un Dio che r-esiste con loro.
Questa parrocchia è un miracolo, e soprattutto una provocazione vivente alle nostre celebrazioni annacquate.
Che la Prima Comunione spesso è diventata il sacro evento del “telefonino sì telefonino no”, “quale consolle videogiochi gli pigliamo”, “al ristorante tavoli da dieci sennó mi scombina il tableau”.
Osservo in foto queste famiglie umilissime che guardano in faccia la morte tutti i giorni, riunite coi loro bimbi e le anime dei parenti dall’alto, e penso beati voi.
Letteralmente siate beati, voi fratelli nella fede che vivete nella carne la disperazione sopra e sotto la Croce.
Grazie per la vostra presenza silenziosa, dimenticata e salvifica.
Se la terra si regge nonostante rinnega il cielo da ogni parte, è grazie a quelli come voi che con la loro offerta ottengono misericordia per tutti.