“Perfect Days” di Wim Wenders: la semplicità è l’arte suprema del mondo
La pellicola di Wim Wenders: “Perfect Days“, fa innamorare lo spettatore. La vita del protagonista, apparentemente priva di tutto, scremata del superfluo, da risalto all’ideale del bene comune.
Il protagonista ha una umile occupazione, lavora in una ditta incaricata alla pulizia dei bagni pubblici. (I migliori al mondo, in Giappone per efficienza e pulizia). Wenders ci porta per mano, nella routine lavorativa di quest’uomo che non è monotonia, e che svolge alla perfezione. Conosciamo i suoi hobby, i suoi rapporti occasionali con le persone che incontra, o i ristoranti che frequenta.
L’attore Koji Yakusho, veterano del cinema giapponese, conosciuto a Hollywood, dove ha lavorato in film come: “Babel, Memorie di una geisha», per citare solo alcuni titoli, è meraviglioso. Yakusho recita con serenità e pace così contagiose, che nel vedere la pellicola, è veramente difficile non desiderare di essere al suo posto, anche se materialmente ha veramente poco. Tutto è sia nel personaggio, sia in ciò che è intorno.
Hirayama si gode già di primo mattino la vita: quando annaffia le sue piantine all’alba, quando esce di casa e osserva il cielo, sorridendo pieno di gratitudine. Ogni giorno, sempre a un ritmo regolare, che gli permette di apprezzare la bellezza di un’ombra, del muoversi delle foglie e degli alberi al vento, che fotografa nei momenti della pausa pranzo, per poi stampare le immagini, e archiviare le più belle in una scatola, divise per anno.
L’arrivo della nipote porta con sé qualche informazione riguardo il suo passato. Capiamo che proviene da una famiglia ricca, ma avendo rotto i rapporti con suo padre, ora vive modestamente, a differenza di sua sorella che va a riprendere da Hirayama, la figlia, facendosi accompagnare dall’autista.
Un film con pochi dialoghi, molto bello quello tra lo zio e la nipote, sul concetto che ogni persona ha il suo mondo, ma alcuni sono destinati a non incontrarsi mai. Lui vive fuori dal tempo, senza tecnologia, ascoltando solo musica di altre epoche, scatta foto in pellicola, e la sera al posto di vedere la televisione, si addormenta leggendo romanzi. Nel finale cede a un’esplosione emotiva, nel primo piano dell’attore che guida in auto e dura tre minuti buoni, ogni sua espressione ci porta dentro il suo cuore. Un’interpretazione magnifica, tanto da fare vincere a Koji Yakusho, la Palma d’oro come miglior attore, all’ultimo Festival di Cannes.
Il pluripremiato autore del Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders, ha creato una pellicola commovente e poetica, sulla ricerca della bellezza, e sul pensiero che per godere del mondo che ci circonda, ogni tanto bisogna fermarsi ad osservarlo nelle sue più piccole cose. Il regista parlando del personaggio del suo film ha detto: “Quest’uomo rappresenta un piccolo pezzo di utopia. Nelle nostre vite manca la sensazione di vero appagamento e la terribile malattia dei nostri tempi è la paura di perderci qualcosa, mentre la caratteristica principale di Hirayama è che non gli manca nulla”.
La semplicità è l’arte suprema del mondo, ora che viviamo in un’epoca che tutti vogliono salire su un palcoscenico.
Grazie Wenders per avercelo ricordato! Potenti le canzoni americane degli anni ’70, capolavori eterni di : Lou Reed, Nina Simone, Patti Smith e dei Kinks, creando insieme alle bellissime panoramiche su Tokyo, attimi di puro Cinema, indimenticabile, non perdete “Perfect Days”!