L’Uomo della Sacra Sindone è in partenza per gli Stati Uniti
È una statua, ma di fatto sembra vera.
Riproducendo fedelmente la figura del corpo dell’uomo della Sacra Sindone di Torino.
ArtiSplendore, la società italospagnola responsabile della sua realizzazione, ha impiegato silicone e latex, ricerca scientifica e forense, 15 anni di studi e un pool di 6 artisti per ottenere il risultato che ha commosso qualche migliaio di visitatori.
Oltre 120.000 persone si sono messe in fila per vederlo a Salamanca in Spagna, durante la sua prima esposizione. In 30.000 lo hanno visitato a Chioggia, dove è rimasto da luglio fino all’altro ieri.
Ora the Mistery Man partirà per gli Stati Uniti.
Quello che sconvolge è il realismo, dai capelli umani ai pori della pelle ai peli del corpo, alle unghie, ai colpi della flagellazione. Si vede tutto. Scrupolosamente rispondente ai dettagli della Sindone rivelati dalle moderne tecniche scientifiche.
La Sindone parla da sola, e questa statua prova a darle voce in 3 dimensioni. Pazzesco.
Il fatto è che l’Uomo della Sindone non è una cosa del passato.
È presente anche oggi, nei martiri torturati in odio alla fede cristiana, gente crivellata violata battuta di colpi e tagli. Gente che a quel corpo lì di 2000 anni fa, umiliato senza opporre resistenza, torturato e crocifisso inspiegabilmente come nemmeno i criminali peggiori dell’epoca, sa di poter credere senza rimpianti, imitandone la mitezza fino alla morte.
C’è chi avendo visto questa statua ha sentito l’impulso di inginocchiarsi. C’è chi ha pianto molto. C’è chi ha cominciato a farsi due domande dove prima non c’era nemmeno la considerazione lontana di un Dio fatto uomo.
Insomma, Dio trova sempre forme nuove per parlarci, e lo fa anche attraverso uomini di buona volontà, scienziati artisti ricercatori, che partendo dal desiderio di capire, finiscono per credere.
A me dispiace davvero non averlo saputo prima, a vederlo ci sarei andata di corsa. Chissà se tornerà in Italia questo Mistery Man. Male che va aspetto di vedere l’originale, quello andremo a vederlo tutti prima o poi. (Un affettuoso ringraziamento a Michele Liuzzi che mi ha fatto scoprire l’esistenza di questa opera d’arte divina)