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L’Epifania è un secondo Natale, il Natale degli esclusi

6/1/2024 –EPIFANIA DEL SIGNORE _Anno B

IL POPOLO NELLE TENEBRE VIDE UNA GRANDE LUCE

Con l’Epifania del Signore si chiude il cielo di Natale ; e da domani, col battesimo di Gèsu, inizia il tempo ordinario.

         Che cosa significa per noi l’Epifania ? Non è sinonimo della befana, ma è una parola greca, che significa “manifestazione”. Si tratta infatti del rivelarsi di qualcuno, in modo personale, che è parola di Dio all’uomo. Questa manifestazione del Figlio di Dio è rivelazione di un progetto di amore e di salvezza.

         Tante tematiche sono attribuite all’Epifania, quella più evidente che si presenta successivamente con la visita dei Magi è la rivelazione ad gentes: Cristo, luce delle genti, illumina tutti gli uomini. L’Epifania è quindi un secondo Natale , il Natale dei pagani, degli esclusi, cioè la completezza del primo Natale. Gèsù  si manifesta anche fuori dal suo popolo. E con lui la chiesa è chiamata a superare i confini di ghetto di un popolo di una nazione, di alcuni privilegiati, e ad assumere “tutte le genti”. In questo senso l’Epifania risulta una festa missionaria, che esprime o manifesta la dimensione universale della salvezza.

         Personaggi misteriosi sono questi Magi  depositari di una sapienza antichissima, sono rappresentanti di una cultura che esplorai segreti della natura e indaga gli avvenimenti della storia. Sono, in questo caso, il simbolo dell’uomo alla ricerca di Dio. Percorrono migliaia di chilometri unicamente per incontrare il Figlio di Dio. La loro avventura è profezia di qualsiasi avventura cristiana. Captano il segnale di una stella, cioè Dio manda sempre una luce a quanti lo cercano sinceramente. Per noi oggi, si tratta non delle stelle, che costituiscono una metafora, ma di interpretare segnali interiori, inquietudini, insoddisfazioni… comunque resta anche fondamentale il dovere di muoversi per affrontare il rischio della ricerca, e chiedere informazioni, come Magi. Per chi non si stanca, c’è sempre presto o tardi l’incontro con Dio, poiché Dio parla poco, ma tutto parla di Dio.

         Il viaggio dei Magi simbolizza quindi l’avventura o l’itinerario spirituale che si ripete nel tempo, nelle vite singolari, senza accezioni. In effetti, Gesù viene riconosciuto ed adorato dai pagani, dagli “esclusi”. Dunque, la ricerca di Dio non è preclusa a  nessuno. La salvezza riguarda tutti, soprattutto i peccatori e i non credenti. E’ un dono a disposizione e alla portata di ciascuno.

Don Joseph Ndoum           1ª lettura Is 60,1-6 * dal Salmo 71 * 2ª lettura Ef 3,2-3.5-6 * Vangelo Mt 2,1-12    

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