Il commento al Vangelo del Giorno di Lisa Zuccarini – siamo vicino a Gerico
Vicino Gerico stava per passare uno importante, la voce s’era sparsa in fretta.
Non erano i Maneskin per Pekino Express, e nemmeno Angelina Jolie con l’ONU.
Era quel famoso Gesù che dovunque si presentava ne combinava d’ogni. Guariva gente, convertiva assassini, si tirava dietro personaggi di tutti i tipi.
Vicino Gerico, la città più bassa del mondo con un’altitudine di oltre 200 metri sotto il livello del mare, c’era uno che stava più basso ancora di Gerico.
Un poveretto, cieco, uno di quelli che si incrociano oggi nelle città grandi, rappezzato di stracci, che passava le giornate a chiedere elemosina vergognandosi pure parecchio, perché l’invalidità al tempo suo era vista come una sciagura meritata.
Questo cieco seduto da qualche parte nella polvere comincia a sentire passi. Ma tanti. E voci eccitate, e un nome che si rincorre tra le bocche e quel nome è Gesù.
Gli occhi gi si spalancano, non vede ma mica è scemo, e soprattutto non si è lasciato convincere di valere nulla.
Lui vale. Cavoli se vale.
E allora attacca a urlare come un matto.
Talmente forte che la gente gli passa davanti e lo sgrida, gli butta polvere addosso coi piedi, ma ti vuoi star zitto pazzo scellerato che non sei altro, ma che ti gridi?
E niente, quello grida più forte, grida il nome dell’uomo famoso.
Il cieco non lo conosce mica, a Gesù, ma che gli frega! Quella è l’ultima occasione di cambiare vita, deve tentare, non si lascerà scappare Gesù da sotto il naso senza far nulla.
E Gesù, sbatabam, si ferma.
Sul serio. Nella calca quella voce la sente.
E dentro ci sente la disperazione, e la speranza insieme. Qualcuno gli sta dando fiducia senza vedere senza sapere, così, solo perché lui è l’ultima spiaggia. E a Gesù essere ultimo tra gli ultimi piace parecchio.
Chiede di portargli quell’uomo, che arriva aiutato da altri uomini di buona volontà.
Gesù chiede, cosa posso fare per te, quello risponde che vuole vedere.
Va, la tua fede ti ha salvato.
Non il tuo conto corrente, né le tue buone opere o la tua bellezza.
La tua fede, quelle grida disperate piene di speranza.
Non so voi, ma io due grida a Gesù a sto punto le lancerei.