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Santo dottor Moscati

Non è uno semplice da inquadrare, il dottor Moscati.

Un professionista dalle doti rare, sempre preparato sempre azzeccato, capace di tirare fuori diagnosi perfette da quadri patologici ingarbugliatissimi.

Le malattie inafferrabili per lui non erano un problema, sembrava avere la risonanza magnetica incorporata negli occhi in un tempo in cui a malapena si adoperavano le radiografie.

Forse però lui era un problema per gli altri.

Perlomeno lo è per noi, oggi.

Un medico che mette in crisi la nostra pragmaticità estrema, dato che per lui la cura del corpo era tutt’uno con quella dello spirito.

Uno che per terapia consigliava i ricostituenti, e la messa quotidiana.

Che curava per amore al sofferente, senza pretendere di salvarlo ma esigendo da se stesso la premura del buon padre che consola e assiste anche gli inguaribili.

Evidentemente, di questi tempi, una figura nettamente controtendenza.

Eppure. Fuori dallo studio di questo medico anomalo, che andava a messa ogni giorno e aveva scelto di restare celibe per darsi tutto alla professione, c’era la fila.

I poveri lo conoscevano bene, e furono i primi a piangere la sua morte. Col dottor Moscati andava via un medico santo, e soprattutto un santo uomo.

Che aveva saputo amare gli ultimi prima di tutto, e negli ultimi aveva amato Cristo.

Il mio articolo su questo santo che mi ha rapito il cuore da un pezzo

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