Oggi è una giornata ordinaria e straordinaria
Oggi è una giornata straordinaria.
È iniziato tutto in modo straordinario.
Sono tre giorni che mio marito è fuori per lavoro, i bimbi mi si ficcano nel lettone, coabito da tre notti con piedini tra le costole in bocca dappertutto.
Però poi, stamattina tiro i bimbi giù dal letto e li guardo fare colazione provando a non battere il tempo con le mani per dargli una mossa, uno si fa tutto il baffo del latte e cioccolato sul labbro e lo prendiamo in giro e ride pure lui.
Di corsa in auto verso la scuola del grande, il piccolo toglie il cappello, ha un ciuffo sparato in aria, glielo dico, prova a abbassarselo con la manina, piano piano, accuratamente. E la sua manina ha cinque dita, perfette.
Parcheggiamo a monchiurlonia, stamattina in paese c’è il mercato, ci fermiamo a comprare la frutta.
E vediamo le pansè, le viole selvatiche semplici semplici coi colori vellutati e vibranti che manco Monet saprebbe farci su la replica.
Oggi è davvero un giorno straordinario.
Mi sono svegliata nel mio letto, sotto un tetto, col cibo in dispensa per fare colazione, e non sento nemmeno le bombe cadere fuori casa, e non ne ho nessun merito.
Ho due bimbi che corrono e respirano, e ci sono madri magari più buone e capaci di me che vorrebbero averne con tutta l’anima, o vorrebbero vedere i loro figli guarire e invece non accade, e Dio solo sa perché a me sì e a loro no.
Ho un marito che va in giro per tutta Italia e poi torna a casa con la pagnotta, non mi picchia né umilia, abbiamo addirittura pari diritti e pari doveri, questa cosa per me scontata magari per qualcuna non lo è per niente. E non è che io abbia più dignità delle donne che pigliano mazzate.
E poi le mele, le mele quelle rosse e dolci, e il profumo del pane fresco passando davanti alla panetteria alle 7.55 che in giro c’eravamo solo noi e gli over 80.
E quel freschetto in faccia che fa venire la nevralgia ma sveglia ben bene, e il mio bimbo che sceglie le piantine e le porta tutto soddisfatto fino all’auto.
E le pansè e il prato, e la terra dove ora vado a ficcare le mani.
Insomma, oggi è davvero una giornata straordinaria.
Forse anche la vostra.