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Tutte chiacchiere e distintivo: quella dei giocatori famosi è veramente ludopatia?

Niente da fare, se sei ricco e con un buon avvocato puoi anche scalare l’Everest con le infradito e la colpa sarebbe dell’Everest.
Premetto che anche se al posto di Tonali,
Fagioli e Zaniolo ci fossero stati Rijkaard, Gullit e Van Basten, avrei detto la stessa cosa.

Vergogna.

In una settimana siamo passati dal non credere a ciò che si leggeva a quasi chiedere scusa perché “poverini” sono malati.

Voi avete mai visto un vero malato di ludopatia? Lo avete visto?

Un vero malato di ludopatia non fa altro che cercare tempo per giocare, non riesce più a fare altro, nemmeno mentalmente.
Questi ragazzini, perché di questo stiamo parlando, sono professionisti che si allenano cinque ore al giorno, viaggiano per l’Europa, giocano ogni tre giorni.

Avete idea della concentrazione che serve per fare – e bene – tutto questo?
Secondo voi un ludopatico riuscirebbe a dividere le due cose?

La verità è che loro si divertivano a sperperare denaro, tanto non finiva mai, poi quando sono stati scoperti, di colpo hanno chiesto aiuto, si sono pentiti e addirittura ora andranno in giro per l’Italia a spiegare la malattia?
Quindi sono già guariti?

Cosa spiegheranno?
A chi lo spiegheranno?
A chi davvero è nel baratro, magari ha perso il lavoro, la casa, la famiglia e spesso la vita?
Cosa diranno?
Che sono stati aiutati mentre i poveri cristi vengono emarginati?

Questa storia, affossa ancora una volta il mondo dei potenti del calcio, fa perdere credibilità, e noi che lo amiamo ma non siamo stupidi, dovemmo credere a ciò che ora ci dicono. Vergogna.

– 𝑴𝒆𝒍𝒐 – 

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