Preghiera della piccola Ape
Signore Gesù, voglio essere come un’ape piccola, laboriosa e che vola nel cielo lodando per le meraviglie che tu compi nel tuo giardino sulla Terra.
Dolce Nome di Gesù, che mi attiri per la tua grandezza e per la tua bellezza, donami la capacità di cercarti nella «pecorella smarrita» tra i prati di fiori e nel campo del mondo malato di peccati amari.
Signore, donami la grazia di essere creativo, diligente, prudente e di ronzare sui fiori di tutto un prato per ricavarne con discernimento un solo miele.
Un poeta ha detto che il miele è un miracolo. Ha capito tutto, vero, Signore? (Nazareno Fabbretti). Il miele, che anticamente «cadeva dal cielo degli dèi», per noi cristiani rappresenta la manna dell’Eucarestia che ci dona luce, gioia, conforto nelle prove della vita. E, come ci ricorda un salmo: ‘Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca’ (Sal 119,103).
Signore, donami parole dolci e non pungenti, accoglienti e non velenose, sapienti, per tutte le persone che incontro.
Nell’ape, che è il simbolo della regalità, mi ricordi che sono figlio/a di un Re e che nelle mie vene scorre il nobile sangue blu mischiato al prezioso sangue rosso caldo e indelebile della croce.
Dall’ape si ottiene la cera delle candele che vengono consumate come tu ti ‘sciogli’ d’Amore in Croce, la pappa reale per la crescita «in sapienza e grazia» dei bambini ed il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce che illumina ogni uomo e ci fa pregustare il Paradiso sulla terra. Amen
(fra Emiliano Antenucc)