Il cristianesimo è come una tavola imbandita: ognuno può prendere quello che vuole
La bellezza della coerenza. Tutti la chiediamo agli altri. Ben pochi siamo disposti a pagare il prezzo per ottenerla.
Ho ritrovato questo spezzone di un confronto avuto con il dottor Corrado Augias a Tv2000. Lui – ateo – vorrebbe avere a che fare con credenti seri, coerenti, santi. Ha ragione. Il Signore ci dia la grazia di aspirare a tali traguardi. Il cristianesimo, però, è una tavola imbandita, dove ognuno può prendere quello che vuole.
Gli ingordi, quelli che non si accontentano mai, arraffano tutto: preghiera, Vangelo, adorazione, sacramenti, cammino di perfezione, direzione spirituale, silenzio, meditazione, eccetera… Altri mangiano solo il primo piatto… altri ancora si accontentano delle briciole che cadono dal tavolo.
Il Signore – e solo lui – ha il diritto di giudicare. Ci sia consentito, però, pretendere da chi si dice ateo, la stessa coerenza con i valori che professa. Amore per la giustizia, per la pace, per la vita ( a iniziare dalla vita nascente) sono valori che ci accomunano tutti, atei e credenti. Sarebbe bello allora se tutti – con la massima coerenza – ci impegnassimo a farli trionfare.
Padre Maurizio Patriciello – intervista a La Fede quotidiana