“Respiras lente ne rumorem facias” – Albachiara di Vasco Rossi tradotta e cantata in Latino
Il linguaggio universale della musica si unisce alla lingua latina in un equilibrio virtuoso, dando vita ad un testo inedito di Albachiara di Vasco Rossi. La singolare e straordinaria iniziativa è stata realizzata, a quattro mani, da due insegnanti del Liceo Classico Eschilo di Gela, Lella Oresti e Cettina Massaro che, durante le calde notti d’estate siciliane, con un lavoro di grande perfezione e armonia, hanno tradotto in latino il testo di uno dei brani più famosi e popolari tra i giovani.
La rockstar subito rilancia l’iniziativa sui social e si congratula con docenti e alunni, a dimostrazione che la scuola e la lingua latina, ancora una volta, si prestano a interpretare la modernità e a cogliere la bellezza e le emozioni intramontabili che appartengono ai giovani. I valori del mondo classico, della città di Gela, antica colonia greca, e del suo liceo classico possono e devono essere ripensati e valorizzati con quel rinnovato entusiasmo che bisogna stimolare e incoraggiare nei giovani…e chissà che, durante il prossimo tour, non venga cantata da migliaia di giovani, e non solo, fan del grande Vasco.
Angelarita Toscano
Ecco che cosa ha scritto Direttamente Vasco Rossi:
“Respiras lente ne rumorem facias”
“Albachiara” è stata tradotta e cantata in latino diventando così parte del programma dell’anno scolastico del liceo classico Eschilo in Sicilia. La prof Oresti insieme alla sua collega Concetta Massaro hanno deciso di tradurre la canzone in latino: “ il latino è considerato una lingua morta, abbiamo voluto renderla viva, farla cantare dai ragazzi e appassionarli a questa lingua, avvicinandoli con una canzone del più grande rocker”.
L’iniziativa del liceo di Gela potrebbe avere sviluppi anche nel modenese.
Fantastico kom-plimenti!!!
#liceoeschilio#latino#sicilia#gela
RESPIRAS
LENTE NE RUMOREM FACIAS
SOPIRIS VESPER (I) ET SURGIS IN SOLE
ES CLARAL UT PRIMA LUX
ES NITIDA UT AÈR
SI QUIS TE
VIDET ERUBÉSCIT
E MIRA CUM DEFIXIATES
ノ
In Nobis fUis, In CuRIs FUIS
–
NE GLEGENTER
VESTÍRIS
NUNQUAM VESTEM QUAE) ANIMUH
IN TE CONVERTAT) INDUIS,
SINGULUM , SOLKM) UT TE) O MNES MIRANTUR
ET NUDA FACIE)
ITER FACIS
EDENS MALUM, CUM SCHOOLAE LIBRIS STUDIO TE DELECTAS
NON
TIBI
PUDENDUM (E)ST
– ET VERTENS ILLOS MAGNOS VEROSQUE OCULOS�INTELLEGITUR QUOD PUTAS AC STUDES
– ET ALIQUANDO
DULCEDO TE INVADIT
MANO LÉVITER
TE
PERMÚLCES
TU SOLAT IN
CONCLAVE TUA
ET TOTA VITA FORIS