cultura

Il nocciolo: storia di un amore (impollinazione) a distanza

Il nocciolo storia di un amore contorto e a distanza tutto ciò perché è una pianta monoica, ossia gli organi riproduttivi maschili, detti stami, e quelli femminili, detti pistilli, stanno sulla stessa pianta e i gameti maschili e femminili vengono prodotti su un unico individuo. I fiori devono però essere impollinati dal polline di altre piante. I fiori maschili detti amenti hanno una lunghezza che può arrivare fino a circa dieci centimetri, di colore giallo oro, maturano dalla metà di febbraio. I fiori femminili, di dimensioni molto modeste, con un ciuffetto di stimmi di colore rosso porpora al suo culmine somigliano ad una gemma di piccole dimensioni.

Il nocciolo appartenente alla famiglia delle Betulacee cresce in molte regioni d’Europa, oltre che in Asia Occidentale e in alcune zone dell’Africa settentrionale. In Italia lo ritroviamo in molte regioni dal Lazio al Piemonte, passando per la Toscana e la Campania, in pianura come in regioni montane fino a massimo 1400 metri di altitudine. Del genere Corylus, la particolare specie “avellana”, fa riferimento alla cittadina di Avella, in Irpinia, nella quale già gli antichi romani coltivavano la nocciola. La pianta ha un portamento generalmente arbustivo ma la si può trovare in forma di siepe o di alberello. Il nocciolo spesso viene potato molto, soprattutto se coltivata per la produzione. Se lasciata in forma libera, può crescere in forma di albero, con un’altezza fino ai 10/12 metri, con un’aspettativa di vita di circa 80 anni. Nel caso venga coltivato a ceppaia, con forti potature ripetute negli anni, la sua vita si può allungare di molto fino ad alcune centinaia di anni. Ha una corteccia liscia, di colore grigio-bruno che con il tempo si sfoglia, come quella della betulla. Le sue foglie, rotonde od ovali, diventano di colore giallo in autunno prima di cadere.

I frutti di questa pianta sono le nocciole, che si trovano in genere in gruppi da 2 a 4, ognuno rivestito per la gran parte da foglie modificate, chiamate brattee. La pianta di nocciolo ha una grande utilità nella salvaguardia della biodiversità anche in esemplari singoli nei giardini. Con le sue foglie fornisce cibo a molte varietà di bruchi, i suoi fiori forniscono un habitat perfetto a molte specie di farfalle. Un folto cespuglio di nocciolo offre un riparo sicuro a molti uccelli, che possono costruire qui il loro nido. Le nocciole sono fonte di nutrimento per picchi, piccioni, ghiri e altri piccoli mammiferi. Di sicuro, i suoi fiori sono una fonte di polline, anche se modesta, per le api in un periodo in cui ancora i fiori scarseggiano. Se le piante si trovano in bosco o in posizioni poco soleggiate, i tronchi si ricoprono di muschio e licheni, sotto la sua chioma possiamo trovare dei funghi.

Nel corso dei secoli, al nocciolo sono stati attribuiti vari significati magici, da simbolo di fertilità veniva regalato un ramo ai neosposi, a protettore contro spiriti maligni o impiegata per fabbricare le bacchette per trovare l’acqua dai rabdomanti pratica ancora in uso. Sempre in sintonia con la simbologia dell’albero, rametti di nocciolo e nocciole venivano deposte accanto ai defunti durante la sepoltura – assieme a noci e zucche – per favorire la rinascita dell’anima e, dunque, una nuova Vita per il proprio caro. Si dice che portare una manciata di nocciole in tasca porti fortuna e che trovarne due attaccate sia segno di buon auspicio. Il nocciolo è utile anche dal punto di vista curativo, la sua corteccia staccata in ottobre e nel periodo invernale, è astringente mentre le sue foglie, raccolte in estate, sono depurative.

Gli amenti maschili sono sudoriferi mentre i frutti sono nutrienti ed emollienti. Questa pianta la si elenca tra le piante pioniere, ovvero quelle che vengono utilizzate per consolidare scarpate e luoghi soggetti a dissesto idrogeologico. Nelle città, in alcuni casi è usato per nuovi impianti di verde urbano, poiché è una pianta di facile coltivazione e dalle poche esigenze e per la sua forma decorativa. In passato il suo legno e i suoi rami, per la loro flessibilità, venivano usati per la fabbricazione di ceste, panieri e piccoli mobili.

Una curiosità: i giovani rami della pianta del nocciolo in primavera sono così elastici e flessibili che è possibile fare un nodo con uno di essi senza che si rompa; questi negli anni passati venivano utilizzati come spade-fruste dai bambini. Inoltre, le api fanno fatica a raccogliere il polline dei suoi fiori, poiché questo normalmente è trasportato dal vento “anemogama” ed ha la caratteristica di essere poco appiccicoso. Gli impollinatori riescono così a prenderne solo piccole quantità per volta.

Costantino Del Gaizo

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