Il matrimonio è la favola della normalità
A me dispiace per la fine della storia di amore, della favola, tra Francesco e Ilary come mi è dispiaciuto anni fa per la fine di quella di Giovanni e Silvia, di Maurizio e Isabella ed altri ancora.
Dispiace perché credo nel matrimonio come base per la famiglia e per la società e quindi penso che ogni separazione, vip o non vip, interroghi un po’ tutti noi e il nostro essere testimoni.
Vorrei suggerire a loro due, come abbiamo fatto anche con tante persone, di recarsi alla casa della Tenerezza di Perugia per mettersi l’uno di fronte all’altra, prendere una penna ed un foglio bianco, tracciare una riga e fare l’elenco delle cose che uniscono perché sicuramente, dopo tutti questi anni, sono molte di più di quelle che dividono, e da quelle ripartire.
Non conosco, e non li voglio sapere, i motivi veri della separazione. Conosco decine di persone che non si sono poi separate dopo un tenero e vero confronto.
Non voglio qui analizzare le conseguenze del divorzio verso i figli soprattutto: sicuramente loro due, come tanti altri, saranno bravissimi a far pesare il meno possibile la loro separazione sui tre ragazzi però sappiamo tutti che non sarà facile, soprattutto per loro, credere in futuro nell’Amore.
Allora posso solo pregare per questa coppia in crisi e per le tante che lo sono e per quei giornalisti che oggi hanno titolato “Finisce la favola, evviva la normalità”. No, questo è falso, la favola è bella quando continua, quando si rinnova ogni giorno, quando incontra ostacoli ma si aggrappa alla fantasia dell’amore per andare avanti perché vivere insieme, amare, continuare ad amarsi è normalità: il contrario è solo un subdolo inganno.