Una panchina letteraria val bene una visita
L’amicizia ci porta a Sant’Andrea del Garigliano, vicino a Cassino, e il primo impatto con una barista locale è sconsolante: “qui non c’è niente, i giovani se ne vanno, non c’è futuro, la Fabbrica di automobili non dà più lavoro ad alcuno, è un paese di vecchi ormai morto”. Digeriamo a fatica il caffè e dribbliamo l’unica bancarella del mercato in Piazza per poi imbatterci nella sorpresa che non ci aspettavamo: una panchina letteraria.
La sorpresa si trasforma in gaudio quando scopro che questa è dedicata al Sommo Poeta, al mio vate, a Dante Alighieri e alla Sua e nostra Divina Commedia, ideata come un libro aperto (con seduta) e, oltre a una bella immagine di Dante, vi è anche la celebre scritta del cosiddetto Canto di Ulisse: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtu e conoscenza”.
Tralasciando la discussione per critici letterari su “conoscenza” o “canoscenza“, mi vorrei soffermare su un piccolo aspetto: se la signora del bar ci avesse indicato con entusiasmo la panchina letteraria, il caffè pure sarebbe stato più buono e, tra una lamentala e l’altra sull’attualità, noi pure avremmo gradito cogliere questa particolarità di Sant’Andrea del Garigliano.
Detto questo invito chi si trova in zona a passarci, a fare una foto, e plaudo a questa iniziativa che sottolinea come, anche con piccole idee, si può ridar vita a un paese o, se non altro, far venire voglia di visitarlo.
Invito poi tutti a guardare questo video, che parla delle panchine letterarie, e di altre iniziative di questo Comune. Se conosci dove sono altre panchine o vuoi raccontare quello che succede nei paesini che incontri, scrivici, con foto, a direttore@ilcentuplo.it.
Ci sono più luoghi belli da raccontare che brutti. Viva l’Italia.