Quando sei arrivato di te non sapevo niente
“Quando sei arrivato di te non sapevo niente. E anche di me sapevo pochissimo. Ti ho guardato e mi sono interrogato. Chi eri tu per me? Chi ero io per te?
Più ti guardavo, più mi confondevo. Sei stato gioia e paura. Tutto insieme. Poi ti ho guardato meglio. È vero. Di te non sapevo niente. Di me sapevo poco. Ma potevo imparare. E tu mi potevi insegnare.
Mi sono messo in cammino. Tu maestro. Io allievo. A volte riuscivo bene. A volte così così. Ma tu sei stato paziente. E alla fine imparare da te è stata la scuola più bella che potessi frequentare”.
(Tratto da “Da uomo a padre” di A.Pellai, Mondadori ed.)
Domenica scorsa nella magnifica ambientazione del Castello di Lerici, insieme ad Alessandra Di Sibio, si è tenuto un bellissimo incontro dedicato alla paternità. Nella sala dell’incontro erano esposte le magnifiche fotografie della mostra “Nel nome del padre”. Il dialogo sulla paternità è stato emozionante, intimo, profondo. Abbiamo letto brani tratti dai libri “La vita accade” e “Da uomo a padre”, i due libri in cui affronto il tema della paternità sotto molti punti di vita. Abbiamo concluso l’evento leggendo la lettera che ho scritto a Jacopo, mio figlio, il giorno in cui è diventato maggiorenne. Ho già condiviso altre volte il testo di questa lettera, ma non ho mai mostrato me, mentre lo leggo. Quella domenica hanno fatto un video di questo momento. Lo condivido volentieri con tutti voi. E’ un video dove l’essenza profonda della vita trova parole per essere raccontata. Non è facile comunicare ciò che è così profondo, vivo e vero dentro di noi. A volte scrivere non basta. In questo la “voce parlata” ha una sua potenza enorme. Condividetelo con altri papà e soprattutto rifletteteci su: scrivere lettere ai nostri figli, almeno una volta nella vita è qualcosa che fa bene e che resta per sempre. Grazie a Jacopo e a tutti i nostri figli che ci fanno nascere genitori.
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