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Papa Francesco il 25 marzo consacrerà al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina

Il 25 marzo, la data scelta da papa Francesco per consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore immacolato di Maria, si intrecciano diverse ragioni liturgiche e politiche: si tratta infatti di un giorno che assomma devozione mariana, pratica penitenziale e memoria storica.
Sullo sfondo della guerra russa in Ucraina, “venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle 17 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina”, ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. “Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, come inviato dal Santo Padre”.

Il 25 marzo, innanzitutto, è la Solennità dell’Annunciazione del Signore, quando cioè la Chiesa cattolica ricorda il momento in cui nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria: “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”, e Maria rispondendo disse: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. Non casualmente, i nove mesi tra la concezione e la nascita di Gesù spiegano, nel calendario liturgico, la data del 25 marzo rispetto alla solennità del 25 dicembre del Natale del Signore. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche, peraltro, fissavano già nell’ebraismo al 25 marzo l’evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua.

In secondo luogo, il 25 marzo, che cade in piena Quaresima, era già fissato, come ogni anno dal 2014, come Celebrazione della Penitenza. Si tratta di una giornata intera, promossa dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova Evangelizzazione, dedicata al sacramento della riconciliazione. Solitamente in questa occasione il papa si confessa personalmente ad uno dei confessionali della basilica vaticana, e poi a sua volta confessa alcuni penitenti. Una doppia atmosfera penitenziale – per la Quaresima e per questa celebrazione – che si intreccia, come ha notato lo stesso papa oggi all’udienza generale, con la guerra in Ucraina:

Francesco ha infatti pronunciato, alla fine dell’odierna udienza generale, una preghiera composta dal vescovo di Napoli Mimmo Battaglia: “Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore”.

La scelta del 25 marzo, infine, ha un preciso riferimento ad un precedente legato alla figura di Giovanni Paolo II. La consacrazione della Russia al cuore immacolato di Maria, e di Gesù, come è noto, nasce con le apparizioni di Fatima nel 1917, lo stesso anno della presa del potere dei Bolscevichi a Mosca. L’unica sopravvissuta dei tre pastorelli “veggenti”, Lucia dos Santos, nel frattempo entrata in convento, aggiunse nei decenni successivi nuove rivelazioni. In particolare, ha ricostruito lo storico portoghese José Barreto, solo alla fine di maggio del 1930, quando era ormai nata l’Unione Sovietica, “la veggente sostenne di avere ricevuto nuove istruzioni dal cielo. Da un lato Dio insisté perché fosse sollecitata l’approvazione papale – dall’altro (e qui la veggente scrisse: ‘Se non mi sbaglio’), Dio promise di ‘porre fine alla persecuzione in Russia se il Santo Padre avesse, insieme a tutti i vescovi del mondo, compiuto un solenne e pubblico atto di riparazione e di consacrazione della Russia ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria’”. Nel corso del Novecento la devozione mariana di Fatima si è strettamente intrecciata con la mitologia politica.

Dopo le apparizioni di Fatima, ricorda Vatican News, ci sono stati vari atti di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria: Pio XII, il 31 ottobre 1942, consacrò tutto il mondo e il 7 luglio 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella Lettera apostolica Sacro vergente anno: “Come pochi anni fa abbiamo consacrato tutto il mondo al Cuore immacolato della vergine Madre di Dio, così ora, in modo specialissimo, consacriamo tutti i popoli della Russia al medesimo Cuore immacolato”. Paolo VI, il 21 novembre 1964, rinnovò la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato alla presenza di Padri del Concilio Vaticano II. Papa Giovanni Paolo II compose una preghiera per quello che definì “Atto di affidamento” da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno 1981, solennità di Pentecoste. Poi, per rispondere più pienamente alle richieste della Madonna, volle esplicitare durante l’Anno Santo della Redenzione l’atto di affidamento del 7 giugno 1981, ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982, esattamente un anno dopo l’attentato a piazza San Pietro del terrorista turco Mehmet Ali Agca dal quale Giovanni Paolo II era convinto di essere stato salvato grazie all’intercessione della Madonna

 Città del Vaticano, 16 mar. (askanews)

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