Le beatitudini ci introducono nella strada della felicità
Gesù annuncia il suo regno alla maniera dei profeti, cioè come rovesciamento di situazioni.
Il vangelo sarà ricchezza per i poveri, libertà per gli sfruttati, gioia per gli afflitti.
Ascoltando il vangelo non si può non restare sconcertati da certe frasi che si oppongono al senso comune.
Perdere tutto per guadagnare tutto, morire per vivere: massime a prima vista inaccettabili. Ma questa opposizione al senso comune invita la persona a non adagiarsi nelle cose già note.
Il cercatore di verità si domanderà: che cosa vuol dire ciò? E dalla riflessione e dall’amore per la verità si comprenderà che ciò che Gesù dice non solo non è assurdo, ma è la verità dell’uomo.
Quante biografie di uomini famosi ci testimoniano che dopo una vita di successi o di potere, alla fine il protagonista ammette che solo l’amore per i figli, per la moglie o il marito meritava il proprio impegno, mentre le altre cose passano senza lasciare traccia.
Lo stesso vale per le beatitudini. Esse ci introducono nella strada dello spogliamento e del superamento, che portano alla vera felicità, quella riservata da Dio a coloro che egli ama.
Un mondo tutto nuovo si svela allora dinanzi a noi, man mano che il nostro sguardo si illumina e il nostro cuore si apre ai valori divini. Comprendiamo i sentimenti di Cristo, meravigliosi, umanizzanti, insuperabili, invidiabili. Li paragoniamo ai nostri e ci sentiamo lontanissimi, piccoli, poveri. Viene svelato l’ingombro dei nostri desideri che ci bloccano terra terra. Si apre per noi un cammino di speranza: poter somigliare al Cristo vivente.
Questo dovrebbe essere il desiderio vero e profondo di ciascuno di noi, quel desiderio che guarirà poi tutti gli altri desideri e noi come Gesù diventeremo veri fratelli e amici di chiunque incontriamo.
Buona domenica !