Il Centuplo ricorda David Sassoli con queste parole (e video) che pronunciò parlando degli amici di Nomadelfia
E l’idea di bene comune è sempre la premessa delle libertà di ciascuno. Il campo di Fossoli è certamente un monumento civile ma suo modo anche un luogo che le tragedie hanno modificato. Un luogo che dopo aver vissuto la disperazione del campo di concentramento, di prigionia nel dopoguerra ha visto anche aprirsi ad altri colori. Sì perché qui il registro è cambiato. Quando gli orfani e i ragazzi abbandonati di Don Zeno hanno tagliato i reticolati, hanno buttato giù i muri e vi costruirono la loro Nomadelfia, la città dove “la fraternità è legge” e Nomadelfia è certamente una provocazione. Non circolava denaro, non esiste disoccupazione, uomini e donne lavorano all’interno della comunità senza ricevere stipendio in quanto “non si può pagare il fratello”.
E anche il concetto di famiglia è diverso da quello esistente ovunque. Qui uomini e donne sono tenuti esercitare la paternità e la maternità su tutti i figli, anche su quelli che non appartengono alla tua famiglia e da qui emerge un’idea di famiglia che non si limita alla dimensione biologica. I bimbi di Nomadelfia descrivono così la famiglia nei loro diari: “Mamma non è colei che ti genera, questo è un fatto di Dio. Mamma – scrivono – è colei che ti nutre e ti porta all’amore”.
Papa Francesco il 12 maggio del 2018, ci ha ricordato Don Zeno che seppe individuare una peculiare forma di società dove non c’è spazio per la solitudine ma dove vige il principio della collaborazione tra diverse famiglie, dove i membri si riconoscono fratelli. Oltre ai legami di sangue dunque esiste la fraternità, che significa riconoscersi per la stessa dignità di cui godiamo.
David Sassoli – Fossoli 11 Luglio 2021