Padre, è peccato vendere le fedi?”
“ Padre, è peccato vendere le fedi?” Carmela, benché vedova da anni, è una donna ancora giovane. Mi rivolge la domanda, abbassando lo sguardo fino a terra. Per lei, come per la maggior parte della nostra gente, le fedi matrimoniali non sono semplici anellini di cui ci si può anche disfare. No. Quei cerchietti d’ oro raccontano una storia. Se li scambiarono gli sposi davanti all’ Altare nel giorno più bello della loro vita. Quegli anelli sono il sacramento di un amore. Testimoni muti di una parola data, di una promessa fatta e sempre mantenuta.
Carmela è una donna povera. Ha allevato e custodito i figli riducendo all’osso le spese della casa. Ha fatto la fame. Letteralmente. Ma con dignità. Mai si è lasciata abbindolare dagli avvoltoi che si aggirano alla ricerca di gente insospettabile per trascinarla nei propri loschi affari. Nei momenti difficili ha preferito umiliarsi con parenti e amici, ha chiesto aiuto alla parrocchia. Di queste donne coraggiose, dimenticate e nobili, il nostro Meridione, purtroppo, ancora è pieno.
Giovanni non ha ancora 20 anni e già si trova a scontare una pena nel suo stesso domicilio, un minuscolo appartamento popolare. Da piccolo ha frequentato la parrocchia, le gite, i campi estivi. Ha fatto il chierichetto, poi, come tanti altri, da giovane ha imboccato altre strade. Altre? No, semplicemente l’altra, perché è sempre la stessa. La maledetta strada che per tanti giovani rappresenta la sola alternativa al buco nero della disoccupazione. Ben presto, cioè, è finito nella rete della delinquenza. È una triste storia che si ripete sempre uguale. Noiosa e tragica.
Cecilia, sua mamma, disoccupata da sempre, da sempre è alla ricerca di un lavoro che le consenta di sopravvivere col figlio. A quella casa, pochi giorni fa, ha bussato la polizia e si è portata via Cecilia per un vecchio conto che aveva in sospeso con la giustizia. Le solite cose. La mamma è in carcere, suo figlio ai domiciliari. Nessuno si è chiesto come farà a mangiare dal momento che è costretto a rimanere in casa. Eppure sarebbe bastato poco per dare un futuro a questo giovane, che ancora conserva un cuore buono, e alla sua mamma, che, come tutte le mamme, si consuma per il figlio. Quando si cerca un lavoro per mesi e non si trova niente, è probabile – molto probabile – che in un momento di disperazione si possono fare scelte scellerate. Occorre impedirlo. A tutti i costi occorre impedirlo.
Nella vita tanta gente ci passa accanto. Ognuno ha un nome, un volto, una storia. Tanti li incontriamo solo di sfuggita. Poi scompaiono veloci come un fulmine durante un temporale. Con altri, invece, facciamo un tratto di strada insieme.
Un pensiero particolare va oggi a tutte le donne. Grazie, sorelle coraggiose, che sapete soffrire con chi soffre e gioire con chi gioisce. Che continuate ad amare pur sapendo di rischiare. Consentitemi di vedervi oggi nei volti di Carmela, di Cecilia e delle mille donne bistrattate, umiliate, violentate, massacrate dalla stupida follia degli uomini. A Giovanni penseremo noi. Le fedi nuziali di Carmela non andranno vendute. Sono un sacramento che non può essere oltraggiato. Sarebbe un vero sacrilegio. Il beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia vigliacca e malvagia il 15 settembre del 1993 non si stancava di ripetere. « Se ognuno fa qualcosa, qualcosa di bello succederà ». Facciamolo.
Padre Maurizio Patriciello