Ti osservo ammirata. Il silenzio non è imbarazzo, è costruzione
Ti osservo ammirata.
Osservo ammirata le donne quando si siedono davanti a me e mettono a nudo la loro anima. In mezzo ad una guerra sanno fermarsi e osservare la profondità del proprio sentire con quello stupore candido e feroce di cui solo una donna è capace. Ci si siede una di fronte all’altra, ci si guarda.
Il silenzio non è imbarazzo, è costruzione. Come se la donna diventasse di nuovo madre. Madre di se stessa. Quanto costa essere autentiche e fedeli a sé stesse? Quanto costa realizzarsi oltrepassando le convenzioni? Sente da subito quella forza di appartenenza ad un disegno più ampio,così occupa gli anni cercando di tenere ogni istinto e ogni volontà in equilibrio.
Forse perché la ribellione costa fatica, forse per abitudine ma non per felicità. Poi ad un certo punto qualcosa si spezza e si inizia a camminare su una strada nuova ma che, finalmente, suona familiare. Che altre donne, infinite donne, hanno camminato prima di noi. Con fatica con fierezza con presenza. E pian piano fra lacrime e sorrisi cellula dopo cellula si riappartiene. Con quella forza gentile e quella delicatezza che solo la donna sa,perché si è allenata tante vite a esserci in modo discreto.
A D. che oggi mi ha fatto dono della sua rinascita.
Michela Vitali