L’uso dell’Amore – Introduzione al Vangelo della Domenica
La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B – Mc 9,38-43.45.47-48
L’uso dell’Amore
I farisei e i discepoli di Gesù. Una muraglia a destra e una a sinistra. Esempi diversi e simili della stessa lunghezza d’onda: la durezza del cuore umano al confronto con la larghezza di cuore di Dio. La rigidità dell’uomo posta di fronte alla misericordia divina. Sì, perché da un lato troviamo i farisei che, volendo incastrare Gesù beccandolo in errore, gli chiedono cosa pensi del libello di ripudio ratificato in Esodo e in Levitico. Se Gesù risponde con durezza diranno che egli è un divisore di rapporti di coppia, se risponde con permissività sarà un nemico della Legge mosaica. Cristo, come in altre controversie, non risponde sottomettendosi all’inganno ma pone a sua volta un’altra domanda. Geniale. Non solo. Teologicamente ogni domanda dell’uomo è un atto di orgoglio; è Dio la domanda dell’uomo, Dio la verità che si dona alla coscienza pura e semplice, come quella dei bambini. L’uomo “non può creare la verità, ma solo trovarla” (S. Teresa Benedetta della Croce).
Dall’altro canto proprio i fanciulli puri e semplici, e con loro quanti assomigliano a loro perché sono puri come le colombe e limpidi come rivolo di sorgente di montagna, vengono respinti alla dogana dell’intransigenza dei discepoli. Che scandalizzano Gesù, lo indignano. Cristo non è indifferente agli abusi di potere di quanti si frappongono come barriera tra i piccoli e i poveri e Lui. Gesù è ponte tra cielo e terra, ma circondato da fili spinati di chi è ancora cupo e rigido, inflessibile e ingabbiato nelle logiche di gerarchia paralizzante. Dio spezza le catene di ogni divisione, abbatte muri di separazione, e richiamando la Genesi (sia come libro biblico che come inizio della vita umana) riporta tutto alla sua origine: siamo fatti per l’unità. Dobbiamo recuperare “L’uso dell’Amore” (A. Branduardi) che ogni uomo e donna ha, ognuno può imparare solamente dall’altro, e dall’Alto.
Buona Domenica!
don Domenico Savio