Il Potere degli abbracci
Due braccia che ti stringono. Due mani che ti tengono.Ti senti amato. O anche contenuto. A volte abbracci perché si deve. A volte vieni abbracciato perché così vuole la forma. Ma quando l’abbraccio contiene e dà amore, allora senti tutto il bene che fa e che dà. Quando nasci vieni tenuto tra le braccia per un tempo lunghissimo. Ci sono giorni che sono fatti di soli abbracci, quando sei piccolo. Poi, crescendo, ti sciogli da quell’abbraccio e fuggi via. Usi le tue nuove ali, cresciute con te. E voli lontano. Le braccia, divenute ali, si dimenticano di abbracciare. Fino a quando ritrovi il bisogno di fermarti. Ritrasformi le ali in braccia.Ti fermi davanti a qualcuno e provi un irresistibile voglia di abbracci. Di nuovo. Come quando eri piccolo. Il tuo, ora, è un abbraccio che parla d’amore. Lo reimpari e dovresti non dimenticare più di abbracciare tutti i giorni il tuo amore. Ma anche i tuoi figli. Il tuo mondo. E tutto il resto del mondo.
Invece, succede che te ne dimentichi ancora. Quasi senza accorgertene. Usi le tue braccia per tutto. Ma non per gli abbracci. Un giorno, scopri di averne bisogno. Infinitamente bisogno. Hai paura, sei solo, sei malato. O sei semplicemente triste.E riesci a trovare conforto solo in qualcuno disposto a stringerti a sé. Ma ne hai dati così pochi, di abbracci, che chi ti sta accanto teme che tu non li apprezzi, i suoi abbracci.
Non essere mai avaro di abbracci, nella vita. Perché può succedere che tu ne abbia disperatamente bisogno. O anche solo teneramente bisogno. Ne riceverai tanti quanti ne hai dati. Un abbraccio dice chi sei a chi ti sta accanto. Anche un abbraccio non dato ti racconta. Raccontati negli abbracci che sai, che vuoi, che desideri dare.È importante riflettere su ciò che i nostri gesti raccontano di noi agli altri. Dei nostri bisogni e dei bisogni altrui. L’abbraccio è un bisogno. È un gesto che parla di amore e cura della relazione. Al tempo stesso contiene e conforta.Le donne sanno abbracciare. Gli uomini molto meno.
Nello studio del terapeuta, capita spesso di incontrare pazienti uomini ignari del valore dei gesti che comunicano emozione e affetto. Oppure uomini che, per la prima volta nella vita, piangono lacrime piene di rimpianto per gli abbracci che non hanno saputo dare. Spesso, quegli abbracci non dati corrispondono anche agli abbracci che avrebbero voluto ricevere, senza nemmeno sapere quanto erano importanti per loro. Nelle lacrime di quegli uomini vive una verità di cui diventano consapevoli e che produce, a volte, importanti trasformazioni.(tratto da “La vita si impara. 50 meditazioni per una vita nuova” di A.Pellai, De Agostini ed.)