michikusa

Argia, donna di terra e radici

Oggi nella confusione più totale di una vita che pulsa e di un caos creativo che sta bussando per farsi spazio, a discapito di programmi e impegni sono fuggita rifugiandomi protetta da antiche radici.
Da mia nonna Argia.
Ho ripercorso, con altre tre donne speciali, luoghi a lei cari. Donna energeticamente potente e accogliente come solo una donna, filo-partigiana che lavorava la terra e che respirava in ogni attimo una vita macchiata di morte, poteva essere.
In un continuo e accolto divenire, viveva di terra e radici.
Oggi, per entrare nel suo ricordo, sono andata alla festa del Monte delle Formiche, luogo sacro che ospita un eremo e una natura dirompente che unisce al tutto.
E qui mia nonna, donna devota e ribelle, nella sua casa fra i boschi “Ca’ delle Fate” accoglieva i pellegrini che attraversavano gli appennini per arrivare al Monte delle Formiche in occasione della Festa.
Una festa magica in un luogo magico, un monte dove le formiche i primi giorni di settembre, scelgono di andare ad accoppiarsi e a morire dopo avere attraversato l’Europa. Stremate, compiuto il viaggio e l’accoppiamento si offrono alla Madonna del Santuario e muoiono.
I devoti pellegrini arrivavano da ogni parte per assistere e chiedere protezione, in un tempo in cui l’uomo sentiva la propria piccola dimensione di fronte all’inspiegabile.
Mia nonna in segno di unione e accoglienza, faceva sempre trovare fuori dalla porta della sua casa fra i boschi, su un tavolo apparecchiato con cura e rispetto, una ciambella per nutrire, acqua e vino per dissetare e fiori, fiori che rendessero omaggio.
E chiedo sempre a mia madre di raccontarmi questo,
Perché questo mi emoziona
Perché questo era l’essere Umano non più di un secolo fa.
Una sofferenza primaria che univa nell’umilta’ anziché dividere.
E allora oggi con le mie figlie e mia madre, tre generazioni di donne, abbiamo ripercorso quei luoghi come facevano i pellegrini che mia nonna accudiva con gesti semplici e puri.
Solo per fare festa e per vivere ancora quella terra e quella forza di cui i luoghi sono testimoni.
Solo per non perdere il contatto con le nostre radici
solo per non perderci.
Ritorniamo al garbo del cuore

Nonna Argia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *