Dio ha fame della nostra fame! Ha sete della nostra sete!
La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO / B – Mc 14,12-16.22-26
Dio ha fame della nostra fame! Ha sete della nostra sete!
Nelle Solennità dopo Pentecoste riflettiamo sui misteri principali della nostra fede, che erano i primi due articoli del Catechismo di San Pio X, da imparare rigorosamente a memoria: 1. l’Unità e la Trinità di Dio; 2. L’Incarnazione, la Passione, la Morte e la Risurrezione del Signore. Perché questa premessa dottrinale? Perché sia Domenica scorsa che in questa Domenica noi celebriamo due Solennità che esprimono non tanto dei dogmi a cui prestare fedelmente l’ossequio della ragione e della volontà, ma che dicono la grandezza e la pluralità creativa dei frutti dello Spirito di Cristo donatoci a Pentecoste.
Dall’effusione dell’amore del Padre e del Figlio giunge a noi il primo grande annuncio sull’identità di Dio: la comunione delle diversità, l’unità perfetta delle relazioni intra-trinitarie e l’apertura di questa Communitas caritatis all’uomo piagato e ferito nelle vicende della storia. Dal dono dello Spirito consegue la partecipazione dell’umanità alla vita di Dio-Trinità, Dio-Amore, Dio-Comunione. E … la festa del Corpus Domini cosa c’entra in questa vita nuova della Chiesa ri-nata dalla Trinità? L’Eucaristia è la mensa sacrificale della piena comunione tra l’uomo e Dio, la tavola della condivisione, il banchetto di festa dove il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo nutrono tutti noi del Corpo donato di Gesù e del suo Sangue versato. Niente di strano, che si avvicini al cannibalismo, ma si tratta della piena ed autentica relazione di amore. Quando una persona ama totalmente diventa “cibo che sazia la fame di amicizia”, “acqua per chi ha sete di fraternità”, “sangue che ridona vita e rossore gaudente al corpo sclerotizzato” di chi era ‘impigliato nella rete della solitudine e della malinconia’ (Ala di riserva, Don Tonino Bello).
Fratelli e sorelle, in piedi!!! In alto i cuori!!!
Dov’è la nostra fame? Dove si è cacciata la nostra sete?
E soprattutto di chi abbiamo fame e sete?
Ricordiamoci con gioiosa meraviglia e con stupore incantevole che Dio Padre, in Cristo, ha fame della nostra fame di Lui; Gesù Mendicante del nostro cuore (S. Agostino) “si è seduto al pozzo di Sicar assetato di acqua per venire a cercarci” (Cf. Inno Dies irae). Lasciamoci servire e deliziosamente nutrire dall’Amore, che oltre a farci gustare la bellezza indicibile della vita nuova nello Spirito, ristora tutto il nostro essere fino a trasformarci in generosi servitori delle mense dei poveri e degli infelici, fino a diventare per gli esclusi cibo buono di tenerezza umana, vino dolce di misericordia divina.
Buona Domenica del Corpus Domini!
don Domenico Savio