Festa della Beata Madre Celestina Donati
“Noi pure quasi ogni giorno siamo sorpresi da eventi dolorosi ma provvidenziali, che sconvolgono ed agitano il nostro cuore. È bello in tali affanni saper aspettare l’ora di Dio, senza disperarsi, né mormorare e meglio ancora cadere in ginocchio adorando… l’avvenire rivelerà forse ancora qui in terra le ragioni di tante prove misteriose, ed il perché di tante preghiere in apparenza non esaudite.”
18 marzo è per tutti noi “calasanziane e calasanziani” giorno di festa solenne! Perché in questo giorno dell’anno 1925 fu accolta santamente al cielo dal Signore la nostra fondatrice, la Beata Madre Celestina Donati. Siamo pero in quaresima, tempo privilegiato di prova, e per di più in questo tempo storico sospeso e apparentemente indecifrabile a causa del Covid-19. Per questo festeggiare Madre Celestina oggi è dare a lei la possibilità di parlare a noi, di guidare i nostri passi verso l’alba della risurrezione e in lei, nelle sue parole di Madre gustare la profondità della sua fede in Dio e della sua ordinaria santità. Lei che ha perfettamente compreso come il mistero della sofferenza riveste un momento di fondamentale importanza nella nostra vita umana, e riteneva, come possiamo ben comprendere dal brano sopracitato, un momento di prova, ma anche di sfida. Prova, perché dobbiamo riuscire a vedere oltre il nostro orizzonte limitato la sofferenza come parte integrante della vita umana; e un momento di sfida, perché la dobbiamo inserire nel piano di Dio, rivalutarla in Lui, nel suo ineffabile Amore e Provvidenza. Per riuscire, ce lo dimostra lei stessa, è imprescindibile una profonda fede con la quale trovare il significato e una ritrovata speranza: “l’avvenire rivelerà forse ancora qui in terra le ragioni di tante prove misteriose, ed il perché di tante preghiere in apparenza non esaudite.”
Beata Madre Celestina, intercedi per noi che siamo nella prova e nella sfida e aiutaci nella fede ad aspettare l’ora di Dio nella storia.