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La chiesa e i credenti : segno dell’amore di Dio

Il vangelo di questa domenica ci parla dei mercanti nel tempio : « portate via queste cose e non fate della casa del padre mio un luogo di mercato ». Il gesto compiuto da Gesù è stato, probabilmente, meno spettacolare di quanto abitualmente si creda. L’incidente deve essere stato più che altro un azione simbolica. Un fatto storico, certo, ma più importante per il significato che per le dimensioni, soprattutto nei confronti dei frequentatori abusivi del tempio.

L’atteggiamento che Gesù sconfessa la si può ricavare dal brano di Geremia (7, 2-11). Non si va al tempio per ottenere una specie di impunità, per sentirsi a posto a buon mercato : bisogna piuttosto convertirsi. Non si può frequentare il tempio, la chiesa, e poi continuare a rubare, sfruttare, calunniare… Dio non accetta il culto di chi calpesta la giustizia, inganna i propri simili. Si va proprio in chiesa per prendere coscienza delle sue responsabilità.

In altre parole, le cose che vengono condannate, denunciate e sconfessate sono : la frequentazione delle chiesa come rifugio (“caverna”, covo che mette al riparo), l’aspetto sicurizzante delle pratiche religiose, la pietà come alibi per cui uno può illudersi di andare nella casa del signore a riciclare con preghiere o/e offerte, una condotta fondamentalmente cattiva.

Questo tipo di culto è menzognero e la sicurezza che ci si spera è falsa. Quindi Gesù lascia intuire, riferendosi al profeta Geremia, che la religiosità autentica consiste nel modificare la condotta, e non nel moltiplicare le invocazioni e aumentare le offerte. L’alternativa al tempio” covo di briganti” è la chiesa aperta, non certo a persone perfette, ma a persone che desiderano vivere nelle fedeltà, nelle coerenza e nella semplicità, e che non ricercano un Dio ” complice” disposto a chiudere gli occhi su certe faccende, ma uno che guida, orienta su una strada di rettitudine e di giustizia.                            

   Don Joseph Ndoum

                                                                             Prima lettura Esodo 20,1-17 dal Salmo 18/19 Seconda lettura 1Corinzi 1,22-25 Vangelo  Giovanni 2,13-25

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